La delibera tanto attesa è finalmente arrivata: AGCOM ha confermato il diritto degli utenti a scegliere liberamente il modem di accesso alla rete Internet. Gli operatori non potranno più imporre il loro come parte integrante della fornitura
Dopo un processo durato mesi, finalmente AGCOM si esprime sulla questione del modem libero confermando in tutto e per tutto la normativa europea che già si era espressa a favore della libertà di scelta degli apparecchi di accesso alla rete.
Tradotto: gli operatori di rete fissa non potranno più imporre il proprio modem (quello che poi fanno pagare a rate per la durata del vincolo contrattuale e anche oltre) ai clienti ma dovranno accettare che questi usino quello che vogliono in funzione delle proprie necessità. Sarà dunque possibile scegliere il modem che si preferisce, andando da modelli “standard” per uso generale fino a quelli più evoluti per esigenze specifiche come il gaming: a patto, ovviamente, che il modem risponda ai requisiti tecnici necessari per il suo corretto funzionamento. AGCOM è stata molto chiaro in merito: gli operatori non si possono “rifiutare di collegare apparecchiature terminali alla propria rete se l’apparecchiatura scelta dall’utente soddisfa i requisiti di base previsti dalla normativa europea e nazionale, né imporre all’utente oneri aggiuntivi o ritardi ingiustificati, ovvero discriminarne la qualità dei servizi inclusi nell’offerta, in caso di collegamento ad un’apparecchiatura terminale di propria scelta”. Insomma, è la vittoria del modem libero.
AGCOM ha quindi sancito il principio di libertà di scelta del modem per l’accesso alla rete, un principio che come detto esiste da tempo ma che molti operatori, adducendo soprattutto motivazioni tecniche (tra cui il fatto che il modem sia parte integrante della propria infrastruttura di rete) non hanno applicato imponendo di fatto l’acquisto – spesso rateizzato – del proprio modem.
Cosa dovranno fare, ora, gli operatori di connettività web domestica? In primis permettere a tutti l’utilizzo del proprio modem purché adatto allo scopo, ma anche “fornire ai propri clienti, attraverso i canali di assistenza, informazioni adeguate per la corretta e semplificata attestazione delle funzionalità di connessione e la semplice configurazione degli apparati terminal, sostitutivi o integrativi, di propria scelta”. In pratica l’operatore dovrà sia lasciare libero il cliente nella scelta dell’apparecchiatura di accesso al web, sia seguirlo in caso di difficoltà di configurazione, che di conseguenza dovrà essere semplificata il più possibile.
Inoltre, gli operatori non possono discriminare in nessun modo chi usa modem non forniti direttamente da loro. Questo è un punto su cui la comunicazione di AGCOM è chiarissima: “I contratti stipulati con gli operatori non possono contenere condizioni (prezzo, volumi di dati o velocità, o altre pratiche commerciali) che limitino il diritto degli utenti finali ad utilizzare tali terminali”.
Infine, ma non meno importante, AGCOM si mette un attimo nei panni di chi vuole scegliere il proprio modem per l’accesso alla rete: che caratteristiche dovrà avere? Anche qui l’operatore dovrà non solo lasciar libero il cliente, ma anche fornire “tutte le specifiche necessarie al suo funzionamento”.
Le reazioni alla delibera di AGCOM non si sono dunque fatte attendere. La prima è arrivata dal Presidente di Aires Andrea Scozzoli, che ha commentato la delibera con parole di massima soddisfazione: “Grande soddisfazione per la vittoria della Free Modem Alliance, alla quale la Aires-Confcommercio ha contribuito attivamente con il proprio peso politico e istituzionale. Ancora una volta si è dimostrato come ai rivenditori specializzati di elettronica stia a cuore il mantenimento di uno scenario competitivo, trasparente, aperto e concorrenziale nell’interesse dei consumatori e della vera innovazione tecnologica. Finalmente modem libero anche in Italia”.