In netto contrasto con la decisione politica e la linea Moscherini. Sarà presente, perché stranamente invitato, il tecnico dimissionario (perché indagato) Demetrio Carini
TARQUINIA – A leggere le carte così come il presidente della seconda Commissione, Roberto Benedetti, l’ha inviata si sente puzza di bruciato. Anzi, di biscotto. Quanti saranno disposti o disponibili a mangiarselo, il biscotto di Benedetti non è dato sapere ma, presumiamo, davvero pochi.
Di cosa parliamo e di cosa parleranno in commissione urbanistica ed edilizia privata.
La vicenda è quella nota. Si parla di San Giorgio e del tentativo di sanarlo cercando di applicare la famosa legge 28/80 (leggi) per sanare l’insanabile e cioè una serie di abusi edilizi con contenziosi pendenti ormai da decenni
convocazione
Noi non siamo tecnici e non possiamo esprimerci in tal senso. Però possiamo porci delle domande semplici. Innnanzi tutto i pareri discordanti dell’ufficio tecnico comunale che ha invitato i politici a tener conto di determinati parametri e, guarda caso, la loro assenza dalla commissione. Già, non parteciperanno alla riunione di commissione e, quindi, non esprimeranno un parere tecnico in merito che potrebbe costare caro, in sede di Corte dei Conti e Procura della Repubblica, l’eventuale decisione che sarà adottata.
Dunque, domattina, contrariamente a quanto avviene di solito, il presidente della Commissione Urbanistica non sarà assistito dai tecnici comunali. Ha risolto il problema invitando un tecnico di fiducia, tale Demetrio Carini.
Ai più questo nome non dice nulla ma, ai politici regionali e alle cronache nazionali di questi ultimi mesi dice tanto, tantissimo.
Come potete vedere da questo documento che pubblichiamo in originale, Demetrio Carini fu chiamato, a titolo gratuito, a fare il consulente per l’amministrazione dal sindaco Pietro Mencarini il 16 marzo scorso per dipanare i tanti problemi legati all’urbanistica della Città di Tarquinia. Il 22 giugno, cioè dopo neanche due mesi e mezzo, per sopraggiunti impegni personali, Carini rimetteva il proprio incarico.
Per la verità, qualche giorno prima, il nome di Demetrio Carini era finito nell’indagine scandalo dello Stadio di Roma e del costruttore Parnasi.
Carini viene tirato in ballo in un’intercettazione quale persona che avrebbe dovuto contattare (per l’avanzamento della pratica?) un non meglio precisato (è uno dei nomi coperti da omissis) personaggio politico, ma soprattutto, come si legge nelle carte dell’inchiesta, perché i magistrati avrebbero documentato “le operazioni poste in essere dall’ingegner Errico Stravato (ex dirigente del Campidoglio, considerato una sorta di anello di congiunzione tra politici, funzionari pubblici e il gruppo imprenditoriale di Luca Parnasi, ndr) al fine di assicurare un incarico lavorativo alla moglie di Demetrio Carini, rappresentante della Regione Lazio presso la conferenza dei servizi, deputata a concedere il parere positivo per la realizzazione dello stadio”.
Un favore che gli inquirenti sottolineano e inquadrano nell’ambito dei movimenti tesi ad agevolare il progetto di Tor di Valle.
incarico e dimissioni carini
Cosa ci faccia questo signore o perché sia stato convocato, visto che si è dimesso, lo può sapere solo il presidente della 2ª Commissione che farebbe bene, comunque, ad informare anche gli altri membri della commissione che, come possiamo facilmente immaginare, lasceranno in molti la riunione lasciando il voto e quindi la patata bollente nelle mani di pochi eroici consiglieri votanti (consapevoli del rischio che corrono).
Già perché la nuova maggioranza a quanto pare sarà compatta, ci saranno, oltre al presidente Benedetti, anche Maurizio Perinu, Marco Bordi, Marica Cerasa e Gianni Moscherini. Quest’ultimo sembrerebbe in linea con la maggioranza perché, le opposizioni, compatte, hanno ufficialmente chiesto di rinviare la commissione e chiesto la presenza dei tecnici.