IL VOTO POPOLARE INCORONA IL SENEGAL, ALL’ISRAELE IL PREMIO PER LA MIGLIORE PRESENTAZIONE, AL PIATTO DEGLI STATI UNITI IL RICONOSCIMENTO PER GUSTO E BENESSERE
SAN VITO LO CAPO – E’ la Tunisia il paese vincitore del Campionato del mondo del cous cous, la competizione tra 10 paesi svolta nell’ambito del Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale, organizzato dall’agenzia di comunicazione Feedback di Palermo in partnership con il Comune di San Vito Lo Capo, che si chiude stasera a San Vito Lo Capo.
La ricetta di Nabil Bakouss, che lavora al ristorante Joia dello chef di origini svizzere Pietro Leemann, premiato con una stella Michelin, coadiuvato dagli chef Youssef Abdelli e Lamjed Hosni, è stato il più apprezzato dalla giuria tecnica, tra quelle degli altri 9 paesi in gara: Angola, Costa d’Avorio, Israele, Italia, Marocco, Senegal, Spagna e Stati Uniti. La giuria di esperti, presieduta da Fiammetta Fadda, firma di Panorama, ha visto impegnati negli assaggi 14 tra giornalisti, chef e blogger.
Alla delegazione tunisina è andato il premio offerto da Unicredit e consegnato dal sindaco di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino e da Roberto Cassata, responsabile relazioni con il territorio Sicilia di UniCredit. “Anche quest’anno San Vito Lo Capo è tornata ad essere la capitale mondiale dell’integrazione e della contaminazione tra le culture – ha detto il sindaco Peraino – e il cous cous il pretesto per parlare di pace e solidarietà tra popoli all’insegna del motto “make cous cous not war””.
La ricetta tunisina, “Mare Nostrum”, un cous cous al gambero rosso, harissa grigliata e hummus al finocchietto, ha convinto la giuria tecnica “per l’originalità con cui ha interpretato questo piatto millenario”. “L’abilità tecnica nel mescolare ingredienti e preparazioni così numerosi che avrebbero potuto creare confusione e distonie – si legge nella motivazione – si è condensata invece in un piatto di gradevolezza e armonia sorprendenti ed eccellenti”.
All’Israele, rappresentato dallo chef Moshe Basson del ristorante Eucalyptus di Gerusalemme, è andato il premio per la migliore presentazione del piatto, offerto da Conad e consegnato da Antonio Brianti, direttore Generale Coo Di Conad Sicilia, “per la composizione ricca di colore, festosa nell’abbondanza di un piatto che, nella disposizione e nella scelta degli ingredienti, interpreta e annuncia lo spirito conviviale che è l’anima del cous cous”.
“Questa rassegna – ha detto Fiammetta Fadda, presidente della giuria tecnica – è nata oltre venti anni fa come una start-up, un piccolo evento di pochi giorni. Oggi è diventato una case history, un modello da prendere ad esempio grazie ad un Comune che ci ha creduto ed investito, ed ad una grande squadra di professionisti che ci lavora con passione e costanza”.
La giuria popolare, composta dai visitatori della manifestazione, ha premiato invece il Senegal, con Ndaye Alioune Badara detto Paco, italiano d’adozione, che ha studiato ad Alma con Gualtiero Marchesi e che oggi in Finlandia è ambasciatore della cucina italiana con il suo progetto “Pasta Fabbrica”. La sua ricetta è stata premiata con il riconoscimento offerto da Bia CousCous e consegnato da Luciano Pollini, amministratore delegato di Bia e da Raul Russo, capo della segreteria dell’assessorato regionale del turismo. “Ad estate ormai conclusa – ha detto Raul Russo – il Cous Cous Fest è riuscito ad attirare a San Vito Lo Capo migliaia di persone, estendendo la sua stagione turistica e rivelando l’efficacia di un evento realmente internazionale che colleziona da diversi anni risultati importanti”.
Agli Stati Uniti, rappresentati dallo chef Marc Murphy, che gestisce la catena dei ristoranti Benchmarc Restaurants e fa parte del Diplomatic Culinary Partnership del Dipartimento di Stato americano, è andato invece il Premio Salute e benessere, offerto da Visodent, “per aver saputo sfidare la blandizie dei piatti cosiddetti salutari con una preparazione che, senza far ricorso ai grassi, è un forziere di sapori marini tra i più eleganti, vivaci, e ricchi di virtù: uova di tonno e di salmone, nero di seppia, alghe”.
Il Cous Cous Fest ha attirato nella cittadina trapanese migliaia di persone con un programma di dieci giorni che ha visto oltre 40 cooking show con i maggiori protagonisti della cucina italiana, gli stellati Norbert Niederkofler e Pino Cuttaia, Giorgione, Chiara Maci, Filippo La Mantia, Sergio Barzetti e i concerti di grandi artisti della musica italiana e internazionale tra cui Le Vibrazioni, Gemitaiz, The Kolors, Carmen ed Ermal Meta.
“Lavoriamo a questo evento fin dalla sua nascita – spiegano dall’agenzia Feedback di Palermo, organizzatrice e producer dell’evento – con sforzi non indifferenti. Siamo orgogliosi di rappresentare una buona pratica che riesce a distinguersi nel Sud Italia e che questo progetto, a cui da sempre abbiamo creduto, sia diventato una case history per la valorizzazione delle eccellenze locali, la promozione turistica e lo sviluppo dei territori”.
Cinquanta i giornalisti accreditati quest’anno tra cui testate italiane come il Tg2, Panorama, Il Sole 24ore ed il Corriere della sera ma anche internazionali come il quotidiano tedesco Die Tageszeitung.
A calare il sipario sulla manifestazione il duo di comici palermitani Matranga e Minafò in “Altrimenti ci aggalliamo”, lo spettacolo di cabaret con la partecipazione di Massimo Salici e del dj Luca De Paoli che vede in scena alcuni dei personaggi più popolari e i gli sketch più esilaranti di “Made in Sud”, la trasmissione su Rai 2 che li ha visti protagonisti per diverse stagioni.