Adesso, in dibattimento, l’amministratore della Royal Bus dovrà spiegare come mai non aveva messo in bilancio quella somma e perché ha emesso fattura senza giustificativi
CIVITAVECCHIA – Il Tribunale di Civitavecchia si è pronunciato sul decreto ingiuntivo promosso dalla Royal Bus contro Port Mobility che chiedeva l’immediata esecutività del provvedimento e il pagamento, sine die, dell’importo di 4 milioni di euro che, la società di trasporto dei turisti all’interno del Porto, pretendeva per un non meglio specificato adeguamento di tariffe.
L’offensiva della Royal Bus nei confronti di Port Mobility si è fermata davanti al giudice Marasca del Tribunale Civile di Civitavecchia .
L’azienda locale di trasporto aveva annunciato con grande enfasi di aver fatto recapitare alla società di servizi portuali un decreto ingiuntivo per oltre quatto milioni.
Royal Bus di fronte al Giudice del Tribunale Civile ha iniziato dunque la lunga battaglia contro Port Mobility che ha subito però il primo brusco stop.
Il Tribunale aveva approvato, attraverso la documentazione prodotta, cioè una fattura di 4 milioni e 400 mila euro, con cui Royal Bus aveva chiesto il saldo per i servizi svolti in porto dal 2014 al 2017.
La prima decisione del giudice del Tribunale civile, e cioè quella di accogliere l’istanza ingiuntiva, sembrava aver accolto favorevolmente la tesi di Massimiliano Passalacqua.
Port Mobility si era opposta all’avvio delle procedure per l’esecuzione forzata del debito producendo tutta una serie di documentazione che bollava, fin da subito, la richiesta come una bufala.
Il giudice, questa mattina, ha respinto le richieste della Royal Bus e rinviato le parti al dibattimento dove, adesso, per Massimiliano Passalacqua (seppur ottimamente consigliato dall’avvocato Bruno Forestieri) dovrà difendersi anche dall’accusa di aver prodotto una fatturazione senza averne le “pezze” d’appoggio e definite fin dal primo minuto “tarocca”.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Edy Azzopardi che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni.