I retroscena del mondo del betting sportivo italiano: intervista agli esperti delle trading room

ROMA – Dieci miliardi di euro di raccolta complessiva solo nel 2017 e un’importante previsione di crescita anche per l’anno in corso: sono questi i semplici dati riportati dall’Agimeg che descrivono l’inossidabile passione degli italiani per le scommesse sportive.

Il trasporto per il mondo del gioco e per le puntate sui grandi eventi sportivi, calcistici in primis, è da sempre radicato nel Bel Paese, ma il boom dell’offerta verificatosi negli ultimi anni e la nascita di sistemi di gioco sempre più pratici ed intuitivi – uno su tutti le app – hanno apportato nuova linfa ad un mercato di anno in anno sempre più vitale.

Alle spalle del mondo del betting sportivo, d’altra parte, c’è un piccolo universo costituito da interessanti professionalità, tra cui quella del quotista.

Attraverso un meticoloso e costante lavoro di analisi, gli esperti delle “trading room” rendono sostenibile il sistema stesso che si cela dietro alla raccolta delle giocate e alla redistribuzione dei premi, ovviamente prevedendo sempre un margine di guadagno per il bookmaker.

Per scoprire qualcosa di più sull’affascinante operato dei quotisti e apprendere qualche “trucco da insider”, abbiamo interpellato i responsabili dell’ufficio quote di Snai, lo storico gestore di scommesse ippiche e sportive italiano, sin dai primi anni Duemila protagonista anche del panorama nazionale del gioco online.

 Quali sono le competenze fondamentali dei professionisti che operano all’interno degli uffici quote?

Le competenze degli operatori delle trading room attingono alle branche della matematica e della statistica, con riguardo particolare per la gestione del rischio, in questo caso applicata alle varie formule di scommessa e alle quotazioni.

Quali sono le modalità di scommessa preferite dagli italiani nel 2018?

La risposta non è semplice perché, escludendo l’intramontabile 1X2, da diversi anni l’offerta è cresciuta in modo tale da distribuire le preferenze dei giocatori tra una miriade di formule diverse, sia pre-match che live. Nel primo gruppo, si evidenzia una crescita interessante delle giocate relative a numero di calci d’angolo, di ammonizioni e di espulsioni e di marcatori protagonisti del match. Nel caso delle giocate dal vivo, quelle più amate si confermano le scommesse Prossimo Gol, Under/Over e, più in generale, quelle relative al numero di reti messe a segno.

Bookmaker diversi offrono spesso le medesime quote o, comunque, quote che differiscono in maniera minima. I vari gestori “prendono ispirazione” gli uni dagli altri?

In realtà, la scelta di allineare le quote è intenzionale. Questo semplice accorgimento consente di prevenire possibili speculazioni – come la ricerca delle cosiddette “sure bet” – che esulano dalle normali dinamiche di gioco, anche se in genere i rischi maggiori si verificano quando a discostarsi sono le quotazioni proposte nei grandi mercati stranieri, come quelle inglese o asiatico.

Qual è la strategia di gioco prediletta dagli scommettitori “pro”?

Il mito della strategia di gioco perfetta oggi viene considerato, per l’appunto, solo un mito da tutti i giocatori più addentri al mondo del betting. La vera strategia consiste piuttosto nel saper individuare gli eventi che offrono le chance di vincite maggiori mantenendo basso il rischio, un approccio possibile solo con una buona conoscenza del campionato in questione e di pro e contro delle varie modalità di giocata.

Leggenda metropolitana o realtà? I bookmaker aggiornano le quote tenendo conto anche dell’entità e del numero di puntate dei giocatori, così da ridurre il rischio di finire in perdita?

No, non si tratta di una leggenda. Il comportamento dei giocatori è uno dei tanti parametri di cui si tiene conto in fase di aggiornamento delle quote, insieme ovviamente a tutte le informazioni sull’evento sportivo in questione e sui vari fattori esterni che potrebbero influenzarne l’esito, incluse, ad esempio, le condizioni meteo previste.

Ad ogni modo, poniamo il caso di un match Roma – Lazio nel quale alla vittoria del club giallorosso corrisponde una quota pari ad 1,80. Qualora le puntate dovessero concentrarsi proprio sul trionfo dei lupi, nel corso della settimana i quotisti provvederebbero a rivedere la quota, portandola ad 1,75 e, poi, ad 1,70 o ad 1,65, proprio sulla base delle scelte effettuate dai giocatori.

Esistono dunque altri fattori esterni al gioco che possono incidere sul valore delle quote?

Certamente. Un fattore chiave è quello relativo all’andamento delle quote per un determinato evento nei grandi mercati stranieri, ancora una volta con riferimento in primis ad Asia ed Inghilterra.

Per prevenire il rischio di gioco speculativo al quale si accennava in precedenza, ad esempio, il bookmaker si trova spesso a dover intervenire su quote o accettazione delle giocate. Per comprendere meglio questo passaggio basta ipotizzare uno scenario classico: in un match di grande richiamo internazionale come Juventus – Real Madrid, la quota per la vittoria degli spagnoli potrebbe essere pari a 3,00 e risultare superiore, ad esempio, al 2,50 proposto all’estero, diretta conseguenza del maggior numero di puntate sul Real dato vincitore al di fuori dei confini nazionali.

Quali tra le nuove modalità di scommessa ancora poco conosciute dal grande pubblico presentano il potenziale maggiore dal vostro punto di vista?

Tra le formule di gioco introdotte solo recentemente in Italia spicca senza dubbio lo scorecast. Si tratta di una modalità di scommessa che combina pronostico sul risultato esatto e marcatori, garantendo in genere quote molto interessanti. In generale, comunque, il successo delle modalità di puntata dipende molto dalle scelte del bookmaker e dal modo in cui le nuove proposte vengono valorizzate sulla piattaforma web e sulle app.

Esiste una formula di scommessa che garantisce realmente un maggiore payout in confronto agli altri?

Possiamo affermare che le scommesse che “premiano” di più sono quelle in formula live. In questo tipo di giocate il payout arriva a superare il 90%, anche in ragione del fatto che spesso si tratta di scommesse singole.

Con ben 2,2 miliardi di euro raccolti dalle sole scommesse sportive in agenzia e 1,77 miliardi ridistribuiti sotto forma di premi, i primi sei mesi del 2018 delineano uno scenario più che positivo per il settore del gioco in Italia, nonostante la mancata partecipazione della Nazionale azzurra ai Mondiali di Russia e la recente introduzione del divieto di pubblicizzazione di scommesse e casinò game stabilito dal Governo mediante decreto legge.