“Il progetto dell’UNITUS mira a migliorare la qualità della ricerca: in particolare i progetti riguardanti la sostenibilità dei sistemi agrari e forestali in ambiente mediterraneo, non solo dal punto di vista locale ma anche nel contesto di un cambiamento globale”.
Così il professor Nicola Lacetera risponde alle domande di Simona De Santis giornalista del Corriere della Sera che pubblica oggi su “La Lettura” un inserto dell’autorevole giornale, un’intervista con il cattedratico dell’Università della Tuscia alla quale sono arrivati dal MIUR 22 milioni di euro per 5 anni proprio per portare avanti il progetto Safe-Med elaborato dal DAFNE (Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali) dell’UNITUS.
Sostenibilità ambientale, agricoltura , mutamenti globali e clima sono i temi, secondo la giornalista del Corsera sui quali si gioca una parte non trascurabile dello sviluppo mondiale. E in questo ambito la ricerca dell’Università della Tuscia è in prima linea.
Il progetto Safe-Med è stato elaborato insieme con altri due dipartimenti: quello per l’innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali e quello di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici. “Reclutando ricercatori -ha aggiunto il professor Lacetera- in aree strategiche dove eravamo sguarniti, potenziando le infrastrutture, migliorando l’offerta formativa, favorendo l’internazionalizzazione delle didattica e la mobilità degli studenti, nell’arco di 5 anni ce la faremo a raggiungere l’obiettivo”.