Tutti il patrimonio etrusco, dal valore di centinaia di milioni di euro, è stato “sigillato”
ROMA – Dispute su un’eredità principesca, che vale miliardi di euro e comprende opere d’arte inestimabili. Un testamento impugnato, collezioni di marmi in procinto di essere vendute all’estero. E l’intero patrimonio della famiglia Torlonia finisce sotto sequestro: Palazzo Torlonia, in via della Conciliazione, a due passi dal Vaticano, ma anche la monumentale Villa Albani, e Villa Delizia Carolina, a Castel Gandolfo. Non solo. Ieri il giudice Fulvio Vallillo, dell’VIII sezione del Tribunale civile di Roma, ha disposto il sequestro giudiziario anche di tutte le collezioni d’arte di proprietà della famiglia, compresi i 623 marmi, la più ricca raccolta privata al mondo di originali romani e greci.
La stessa che era finita al centro di un piccolo giallo: nel 2016, il Mibact aveva annunciato un accordo con la Fondazione Torlonia per un’esposizione nel 2018.
Ma a distanza di due anni non si sarebbe concretizzato nulla. E ancora: finiscono sotto sequestro anche le collezioni d’arte etrusca, compresi gli affreschi della monumentale Tomba François, conservata proprio a Villa Albani.
Tutto “inutilizzabile” fino alla definizione della causa civile o, almeno, finché lo sterminato patrimonio verrà inventariato, catalogato e, soprattutto, stimato, per essere poi equamente diviso tra gli eredi. Nella prossima udienza, fissata il 5 dicembre, il giudice dovrà anche decidere se disporre o meno il sequestro conservativo di «almeno un miliardo e 800 milioni di euro» e, in caso di conferma del provvedimento, nominerà i custodi giudiziari.