CIVITAVECCHIA – “Le preoccupazioni e le perplessità circa nuove trivellazioni, anche se solo allo scopo conoscitivo, per il momento, sono elevate. Più si estrae acqua più aumentano i rischi di diminuire le caratteristiche e le capacità medicamentali. Anche la ricerca conoscitiva che comporta probabilmente prove di portata mediante la cosiddetta “prova a gradini” provoca non pochi traumi all’acquifero forse anche irreversibili”. Parola di Francesco Cristini, geologo, intervenuto sulle ultime autorizzazioni per i sondaggi termali, ricordando i danni e i problemi creati quindici anni fa, che in alcuni punti hanno provocato fuoriuscita spontanea di acqua termale che si disperde nel terreno.
“Come prevedibile – ha spiegato Cristini – si è abbassata la falda e la scaturigine naturale alle Terme di Traiano è scomparsa, mentre alla Ficoncella ora l’acqua si emunge a vari metri nel sottosuolo con l’ausilio di pompe sommerse. Inoltre nel sottosuolo, a noi sconosciuto, l’acqua, corrivando nelle rocce più o meno permeabili e che si arricchisce delle sostanze che gli danno le note proprietà medicali, per secoli è sgorgata spontaneamente a una portata. Negli ultimi decenni, essendo stata aumentata la portata a seguito degli svariati emungimenti aggiunti, verosimilmente si può ipotizzare che il tempo di interscambio acqua di circolazione/rocce dell’acquifero è andata diminuendo con il probabile mutamento delle caratteristiche complessive.
L’acqua della Ficoncella che ha pari solo, a quanto sembra, in una scaturigine in Giappone, potrebbe non essere più quella alla quale per secoli la popolazione si è affidata per la cura di varie patologie”. Da qui i dubbi e le perplessità per questi nuovi interventi in vista, con il geologo che si chiede, ad esempio, se siano stati effettuati degli accertamenti preventivi e se siano stati interessati anche idrogeologi specializzati in idrotermalismo.