CIVITAVECCHIA – Andranno tutte a processo le tredici persone indagate per bancarotta fraudolenta riguardo il fallimento della Privilege. Lo ha stabilito il Giudice, dottor Francesco Filocamo, al termine dell’udienza preliminare svoltasi al Tribunale di Civitavecchia, accogliendo la richiesta della pubblica accusa, rappresentata dai pubblici ministeri Mirko Piloni ed Allegra Migliorini. Allo stesso tempo, il Giudice ha quindi respinto le richieste dei difensori degli indagati, che avevano richiesto il proscioglimento per i loro assistiti.
La prima udienza è stata fissata per il prossimo 4 dicembre e si presume che il processo avrà una notevole risonanza mediatica e non solo a livello locale, anche perché la vicenda Privilege si incrocia anche con quella relativa a Banca Etruria, uno degli istituti di credito che si è maggiormente esposto nella fase di start up del cantiere.
Come si ricorderà, verso la fine dello scorso decennio era partita l’operazione, con l’acquisizione dell’area alla Mattonara dove era iniziata la costruzione di un megayacht il cui presunto acquirente è rimasto sempre segreto. Il cantiere ha operato a fasi alterne per alcuni anni, poi sono iniziati i problemi, che hanno portato alla sua chiusura, allo stop dei lavori per la ultimazione dello scafo e alla messa in mobilità di decine di lavoratori metalmeccanici, col conseguente e definitivo fallimento.
Peraltro, la vicenda non si gioca poi solo sull’aspetto penale, ma anche su quello civile, con la maxi richiesta di risarcimento danni avanzata a carico degli ex amministratori, del vecchio collegio sindacale e alla società di certificazione e revisione del bilancio, ai quali è stata complessivamente richiesta una cifra vicina ai 100 milioni di euro.