Giovannino Guareschi, straordinario autore dei personaggi Don Camillo e Peppone, non avrebbe mai immaginato uno scenario del genere
TARQUINIA – Chi non ricorda Don Camillo e Peppone. Il prete e il comunista. L’eterna lotta senza esclusione di colpi tra il prete cattolico e il sindaco comunista. A Tarquinia sta accadendo qualcosa che sta mettendo in discussione quei romanzi e quei film comportandosi in maniera esattamente opposta.
Cosa sta accadendo nella ridente cittadina etrusca è davvero straordinario. Siamo in piena campagna elettorale. I papabili candidati a sindaco stanno cercando di mettere in piedi le famose liste a sostegno del proprio progetto. Non sono stati gli aspiranti ma decisamente agguerriti. Ognuno di loro ha un percorso politico abbastanza conosciuto e per certi versi, controverso.
Quello più disomogeneo è certamente riferibile a Gianni Moscherini. Nell’ultima tornata elettorale, essendo delegato nazionale per i porti nominato da Francesco Giro per Forza Italia non ottenne l’endorsement degli azzurri che gli preferirono Pietro Mencarini che poi ebbe la meglio al ballottaggio, con un distacco abissale, proprio sul candidato marchigiano trapiantato da anni a Civitavecchia.
A Civitavecchia, quando Moscherini perse anche in quel caso il ballottaggio con Pietro Tidei, aveva lanciato l’idea delle larghe intese. Pur di vincere bisognava abbracciare più realtà; da destra a sinistra passando per il centro. Quella che politicamente sembra un’accozzaglia può in realtà, almeno all’inizio, offrire una chances per attrarre consensi.
Dal 2017 sono passati due anni ma è come se ne fossero trascorsi dieci. Quella Forza Italia che tradì Moscherini preferendogli Mencarini oggi lo sta accogliendo nella sua comoda e spaziosa casa gestita, politicamente, dal giovane “radiotecnico” esperto in registrazioni digitali, Manuel Catini.
Si danno da fare per trovare “adepti” da inserire nelle loro liste (al momento neanche una) e per questo hanno deciso di allargare il loro raggio d’azione coinvolgendo persone con ideologie diametralmente opposte.
Chi conosce la politica tarquiniese conosce anche tutti quelli che, in un modo o nell’altro, ne sono stati protagonisti.
Il caso, non si parla d’altro nei circoli bocciofili e per anziani, riguarda Arianna Centini e Salvatore Flumini.
La prima è stata anche segretario del Partito Democratico a Tarquinia. Combattiva, decisa e caparbia. Il secondo, Salvatore, un comunista col doppio pugno chiuso anche consigliere comunale.
Ebbene, i due, girano a coppia e vanno a destra a sinistra dall’alto delle tombe etrusche alla foce del Marta stazionando a Marina Velka.
Si adoperano e si stanno sfiancando a cercare persone da mettere in lista, civica presumibilmente, che andrà ad affiancare quella di Forza Italia che tenterà la sorte con Gianni Moscherini.
Riusciranno i nostri eroi, nostalgici della falce e del martello, ad attrarre l’attenzione e portare candidati alla corte di Moscherini?
Boh! Intanto chi se la gode è certamente Pietro Serafini che, non avendo nulla da perdere, si divertirà a fare il guastatore in vista di un probabile ballottaggio.