Il dottore pronto al passo indietro perché non in grado di essere competitivo. Porta in dotazione una “squadretta”
TARQUINIA – Ieri pomeriggio, dopo l’apertura della sede viterbese per sostenere alle europee Marsili, i vertici di Fratelli d’Italia hanno ascoltato le lagnanze del loro candidato ufficiale a Tarquinia, Alberto Riglietti.
Non è in grado di affrontare la competizione elettorale con le proprie liste (dice due) con scarse possibilità addirittura di eleggere se stesso.
Visto che la Lega gli ha chiuso giustamente la porta, dopo le inutili sortite in avanti, ha chiesto di poter valutare le proposte ricevute dall’altro candidato sindaco, Gianni Moscherini.
Un passo che ha lasciato ancora più sbigottiti i veri militanti di Fratelli d’Italia che, nel corso di questi due ultimi anni, con sacrifici e caparbietà, erano riusciti a fare un congruo numero di iscritti, aprire una sede (oggi disdetta) e tentato di far ragionare il provinciale proponendo una candidatura più autorevole, quella di Claudia Trippanera, manifestando perplessità sulla scelta, debole, di Alberto Riglietti.
Questa presa di posizione è costata cara ai militanti, costretti prima a fare un passo indietro, poi ad essere commissariati e ora in procinto di tornare laddove avevano capito di non poter stare (Moscherini).
Moscherini, infatti, la scorsa elezione, aveva goduto del supporto importante di Fratelli d’Italia ma quando gli era stato chiesto di votare alle provinciali Grancini, insieme a Riglietti, optò sempre con Riglietti, di votare il consigliere comunale del Partito Democratico di Vetralla Carlo Postiglione.
Un tradimento che Mauro Rotelli non apprezzò, anzi!
Oggi le cose sono cambiate, il supporto a Moscherini, in questa grande eterogenea accozzaglia di pensieri e ideali, è diventata possibile.
La resa del dinamico Riglietti non è quantificabile, certo è che, per il partito, sarebbe una disfatta totale.