Arrestato dai carabinieri di Capodimonte che lo hanno subito riconosciuto. Nel B&B dove abitava ritrovata la refurtiva e il portafoglio del commerciante. Sulle scarpe tracce di sangue. Si chiama Pang Michael Aaron e nel Kansas avrebbe rischiato la pena di morte
VITERBO – E’ durata poco più di un giorno la latitanza dell’omicida del commerciante di Viterbo Norveo Fedeli. L’omicida di Norveo Fedeli è stato bloccato questa mattina a Capodimonte, dove viveva in un B&B.
Si tratta di un giovane di 22 anni nato in Corea del Sud ma con nazionalità americana e residenza in Kansas. Incensurato, vive in un bed and breakfast del comune sul lago di Bolsena, e la sua stanza è stata perquisita in un’operazione congiunta di polizia e carabinieri. All’interno gli investigatori hanno trovato e sequestrato le sue scarpe e i suoi vestiti, ancora sporchi di sangue, il portafoglio con i documenti della vittima e la carta di credito rubata a qualcuno con la quale aveva tentato di pagare gli acquisti fatti.
“Un ragazzo pericolosissimo, che poteva scappare”. Queste le parole con cui il Procuratore capo di Viterbo, Paolo Auriemma, ha descritto Pang Michael Aaron, il ragazzo fermato per l’omicidio di Norveo Fedeli, il commerciante di 74 anni ucciso ieri nel suo negozio di via San Luca nel centro storico di Viterbo.
La pm Eliana Dolce, che sta coordinato le indagini, ha emesso un provvedimento di fermo per omicidio volontario e rapina aggravata e disposto la traduzione nel carcere di Mammagialla, in isolamento, del giovane americano.
Pang Michael Aaron era stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza presenti in più punti nella zona dell’omicidio, nel quartiere San Faustino di Viterbo in pieno centro.
Indossava un paio di occhiali da sole (ritrovati nelle tasche dei jeans), un cappellino e una t-shirt blu.
Dopo la riunione fatta interforze, cioè tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, erano state diramate le foto segnaletiche. A quel punto un carabiniere di Capodimonte ha riconosciuto subito il ragazzo ed indirizzato le indagini proprio nel paese lacustre. Era stato fermato il giorno prima per un controllo e lo stesso comandante della Stazione dei Carabinieri di Capodimonte lo aveva rifermato un mese fa.
Il giovane, dopo essere stato fermato (non ha opposto resistenza), è stato condotto nella caserma dei carabinieri di Capodimonte. Subito interrogato dalla pm Eliana Dolce, che coordina le indagini, che nel frattempo si era trasferita a Capodimonte.
Pang Michael Aaron si è avvalso della facoltà di non rispondere. In Italia da febbraio, entrato grazie allo spazio Schengen, avrebbe qualche conoscenza sul territorio viterbese.
Inizialmente gli investigatori avevano ipotizzato un tentativo di rapina finita male. Ma pare che il ragazzo dovesse ritirare dei capi d’abbigliamento dal valore complessivo di 600 euro. Già il 30 aprile e il 2 maggio si era presentato in negozio, pretendendo di non pagare la merce. Ieri, molto probabilmente, ne sarebbe nata una discussione finita in tragedia. Infatti, le telecamere hanno immortalato il giovane anche nelle settimane antecedenti l’omidicio.
A fare la macabra scoperta la proprietaria del vicino negozio di acconciature che, insospettita dal fatto che la jeanseria di Fedeli fosse ancora aperta dopo le 13, è entrata e ha trovato il corpo del commerciante riverso a terra in una pozza di sangue.
Il 74enne sarebbe stato colpito alla testa con uno sgabello di ferro trovato nella boutique. Nel negozio è stata ritrovata anche una lunga scia di sangue: la vittima, dalla cassa, è stata trascinata dietro un mobile per evitare che qualcuno la notasse.
Avesse compiuto l’omicidio in Kansas sarebbe stato sicuramente condannato alla pena di morte.
Il Kansas, infatti, ha reintrodotto la pena di morte nel 1994. Il metodo d’esecuzione è l’iniezione letale. La condanna è decisa da una giuria. Il braccio della morte si trova a El Dorado (donne: Topeka). Il governatore ha il potere esclusivo di concedere la grazia.