La questione morale urlata da Zingaretti & Co. per le dimissioni del Sottosegretario Siri è svanita quando si è trattato di affrontare la vicenda, triste, squallida, ributtante e vergognosa della Presidente della Regione Umbria
PERUGIA – Nella sede nazionale del Pd sono tutti basiti (fanno finta). I vertici regionali delusi e amareggiati (fanno finta). Catiuscia Marini, che un mese fa aveva annunciato il passo indietro poiché indagata nell’inchiesta sulla sanità regionale, resta presidente dell’Umbria (ha preso in giro tutti). Almeno per ora.
L’emozione di votarsi a favore contro le proprie dimissioni ha provocato un lieve Malore per la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini proprio al termine della riunione dell’Assemblea legislativa che ha respinto le sue dimissione da Presidente della regione.
Marini -secondo quanto appreso dall’Ansa- si è sentita male una volta tornata a casa a Todi. Si è quindi recata all’ospedale di Pantalla dove viene sottoposta ad alcuni accertamenti. La presidente si trova ancora in osservazione in ospedale.
L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto le dimissioni della presidente della Regione Catiuscia Marini, Pd, presentate in seguito all’indagine sui concorsi all’ospedale di Perugia.
Lo ha fatto approvando con 11 voti favorevoli e otto contrari sulla mozione della maggioranza che chiedeva a Marini a recedere dal suo atto. C’è stato anche quello della stessa Catiuscia Marini tra gli 11 voti con i quali l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato la mozione di maggioranza con la quale le è stato chiesto di ritirare le dimissioni. IL voto di Marini ha di fatto ha permesso di raggiungere la maggioranza assoluta necessaria a far passare l’atto.
Spetterà ora a Marini, che ha preso la parola in aula, decidere se confermare o meno le dimissioni.
“Incassato l’attestato di stima della maggioranza che desiderava, ci aspettiamo che ora Marini confermi le dimissioni, come lei stessa aveva lasciato capire in contatti con i vertici nazionali del Pd, ieri”. Così fonti del Nazareno all’ANSA sul voto in Consiglio regionale dell’Umbria con il quale sono state respinte le dimissioni della governatrice Catiuscia Marini, con il suo stesso voto a favore. Marini è indagata in un’inchiesta sui concorsi nella sanità.
Catiuscia Marini deciderà “in tempi brevi e nel rispetto dell’articolo 64” dello Statuto della Regione Umbria se confermare o ritirare le dimissioni respinte dall’Assemblea legislativa. “Ho agito sempre – ha sottolineato Marini – con onesta, in buona fede e nel rispetto della legge. So che ho fatto errori politici e umani ma ho sempre rispettato la legge”.
“Non lascio macerie – ha detto in uno dei passaggi del suo lungo intervento – né in materia di bilancio né sul sistema sanitario”.
“Non si sta in Paradiso a dispetto dei santi…”, ha detto prendendo la parola in Assemblea legislativa dopo il voto favorevole alla mozione della maggioranza che le chiedeva di ritirare le dimissioni. Che ora spetta a lei decidere se confermare o ritirare. Per Marini “ci sta che questa sia una legislatura a chiusura anticipata”.
C’è stato anche quello della stessa Catiuscia Marini tra gli 11 voti con i quali l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato la mozione di maggioranza con la quale le è stato chiesto di ritirare le dimissioni. IL voto di Marini ha di fatto ha permesso di raggiungere la maggioranza assoluta necessaria a far passare l’atto.
Buffonata senza precedenti che è rimasta giustamente silenziata. Matteo Renzi non ha fatto sentire la sua solita gracchiante voce così come i giornaloni di partito come Repubblica hanno minimizzato la notizia.