Annullata la decisione consiglio comunale (votata solo dai grillini) del 22 febbraio scorso. I dirigenti hanno predisposto il ricorso ma l’ultima parola spetta al neo sindaco Ernesto Tedesco
CIVITAVECCHIA – Quella delibera sulle tasse, tanto cara all’ex assessore Tuoro e al sindaco Cozzolino sull’imposta unica comunale e sulle aliquote del tributo sui servizi indivisibili, cioè la TASI per l’anno 2019 non è valida. E’ stata annullata con sentenza dal Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio con sentenza del 12 giugno scorso e resa immediatamente esecutiva.
Questa la delibera votata dai grillini con l’opposizione che, in contestazione, abbandonò l’aula non partecipando al dibattito.
Delibera_aliquote_Tasi_Imu_2019
La TASI era destinata a sostituire dal 2014 il carico fiscale connesso all’IMU sull’abitazione principale e la maggiorazione TARES di 0,30 centesimi al mq., quest’ultima pagata nel 2013 direttamente a favore dello Stato, entrambe soppresse.
Ha, come presupposto impositivo, il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale come definita ai fini IMU e di aree edificabili, ad eccezione dei terreni agricoli. L’imposta è dovuta da chiunque possieda o detenga le unità immobiliari di cui sopra, con vincolo di solidarietà tra i possessori da un lato e gli utilizzatori dall’altro. Nel caso in cui l’unità immobiliare sia occupata da soggetto diverso dal possessore, il comune, nell’ambito del regolamento, deve stabilire la percentuale di tributo dovuta dall’utilizzatore, tra un minimo del 10% ed un massimo del 30%. La restante parte è dovuta dal possessore è calcolata come maggiorazione dell’imposta municipale propria, in quanto condivide con la stessa
la base imponibile e l’aliquota. Quindi il Comune aveva deciso per l’applicazione delle seguenti aliquote e detrazioni della TASI:
– 2,5 per mille per abitazioni principali, diverse da quelle di lusso di cui alle categorie catastali; A1, A8 e A9, e relative pertinenze ivi comprese le unità immobiliari ad esse equiparate dall’art. 13, comma 2 lettera a),c) e del decreto legge n. 201/2011, escluse dal pagamento dell’IMU, con una detrazione pari ad € 60,00;
– 0,50 per mille per abitazione principale di lusso e relative pertinenze (solo categorie A/1, A/8 e A/9);
– 0,80 per mille per le unità immobiliari ad uso produttivo appartenenti al gruppo catastale D e altri fabbricati ad esse accessori, strumentali o pertinenziali destinati alla produzione di energia elettrica attraverso l’impiego di fonti non rinnovabili.
L’aliquota della Tasi, al 10,60 per mille con deroga del + 0,8 per mille, con piano finanziario della Tari, prevede una spesa totale di oltre 14 milioni di euro.
Questa la tabella:
Riepilogo_ALIQUOTE_TASI_IMU_2019
A seguito di questa delibera, trasmessa al Ministero come prassi, esaminata dagli uffici, è stata ritenuta irricevibile con conseguente ricorso immediato presentato al Tar Lazio che, con sentenza breve, ha stroncato la delibera piena di errori e tardive interpretazioni. Eccola:
Sentenza TAR Lazio
Gli uffici, con urgenza, hanno predisposto una determina dirigenziale per il pagamento del contributo unificato.
det_01090_26-06-2019
Con il ricorso proposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze registrato al n° 5823/19 veniva quindi richiesto al TAR l’annullamento della deliberazione del Consiglio Comunale n° 10 del 22/02/19 con la quale il Comune di Civitavecchia ha determinato le aliquote per i servizi indivisibili (TASI) per l’anno 2019. Annullamento effettuato e richiesta, sempre da parte degli uffici comunali, di ricorrere al Consiglio di Stato. La pace fiscale voluta come primo atto dal sindaco Ernesto Tedesco, probabilmente andrà a colpire anche questa aliquota che tanto piaceva ai grillini per far quadrare il bilancio.