Lido riconsegnato ai turisti e alla movida giovanile. San Giorgio rinasce nella legalità con il via alla prima lottizzazione legale dopo 55 anni
TARQUINIA – Sandro Giulivi, quando ha chiesto il voto ai cittadini in campagna elettorale è stato chiaro. “Se votate me è perché avete deciso di cambiare radicalmente il volto alla nostra città. L’esperienza passata mi ha insegnato molto. Una cosa ho capito. Questa meravigliosa città è come una Ferrari che invece di andare a 300 all’ora non va che a 50”.
Detto fatto. Dopo aver preso in mano le redini del governo cittadino si è messo subito al lavoro. Tante cose lasciate galleggiare perché, il commissario e le sub commissarie assistenti, hanno deciso che molte cose dovevano essere decise della politica.
Sandro Giulivi è un comandante di elicotteri del 118. Non solo salva sole le vite che hanno bisogno di interventi immediati, ma ha nelle mani, anche quelle del proprio equipaggio. Una vita trascorsa a decidere velocemente perché, la distanza tra la vita e la morte, è legata e circoscritta a decisioni da prendere in pochi secondi.
Questo modo di pensare e di agire, in politica, non sempre trova la giusta sponda. Ecco perché la scelta di correre solo, senza intralci. Senza personaggi legati alle vecchie logiche.
Le prime due delibere di spessore hanno già creato il pandemonio. Basta con un Lido “morto”. Se i negozi vogliono lavorare lo facciano ma fino a tarda notte. Così come gli stabilimenti balneari, ristoranti, gelaterie e così via discorrendo.
Tre mesi di turismo intenso per ridare ossigeno ad anni di oblio. Le parole espresse da Giulivi in Prefettura, lo scorso giorno, sono musica per chi ha veramente voglia di ricominciare a credere in qualcosa.
“Il Lido deve essere come tutti i lidi. Vivo e vivibile. Fruibile e alla portata di tutti ma, scordatevi di dormire perché d’estate non si dorme, si vive. Nel rispetto delle regole e dei regolamenti ovviamente”.
d000200488_010000_gn_200488
Non basta. Giulivi è andato oltre.
Con delibera di giunta comunale n. 8 del 28/06/2019 il governo della città ha sancito definitivamente la scelta urbanistica rispetto al comprensorio di S. Giorgio, approvando, come fece nel suo precedente mandato per Villaggio dei Pini, il piano di lottizzazione privato con il Consorzio Lottisti Villaggio S. Giorgio.
Questo determina una scelta molto precisa per la Città.
Comprensori spesso mortificati dagli abusi edilizi devono essere risanati, a cura e spese dei lottisti e non possono certo diventare un peso, soprattutto economico, che gravi sulle casse dell’amministrazione.
I lavori che si eseguiranno in quelle zone, ribadiamo tutti a cura dei privati, porteranno lavoro alle imprese di Tarquinia e a tutto l’indotto che ne consegue.
Negli anni seguenti, quindi, si concretizzerà un incasso di Imu e altre tasse locali che porteranno nelle casse della città introiti che oggi non ci sono.
Il sindaco ha formalizzato l’atto finale ma va riconosciuto il merito al Prefetto di Viterbo, Giovanni Bruno, di aver preso per mano la cosa, istituendo prima una cabina di regia e poi seguito personalmente tutto l’iter procedurale nel rispetto massimo delle vigenti leggi.
Merito anche di quei consorzi e quindi dei consorziati che hanno creduto in questo percorso. Dopo 55 lunghissimi anni si torna a costruire lecitamente a San Giorgio con un piano attuativo che ha rispettato, alla virgola, l’attuale piano regolatore.
Chi non si adeguerà alle leggi urbanistiche ne pagherà le conseguenze. San Giorgio nasce una seconda volta, in salute, vaccinato e lontano dalle pressioni di chi continua a credere che tutto sia permesso o che tutto sia sanabile.
d000200492_010000_gn_200492
p000200775_001000_sg_pdl_istrutt_def_2019
gn_200492