Si è chiuso definitivamente la vicenda legata alla morte dell’operaio avvenuta nel 2007 all’interno del cantiere della centrale Enel di Tvn
CIVITAVECCHIA – Tutti condannati con sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione che ha respinto i ricorsi. Si chiude così, definitivamente, dopo dodici anni, il processo per la morte di Michele Cozzolino, l’operaio rimasto vittima di un incidente sul lavoro avvenuto nell’ottobre del 2007.
In primo e secondo grado i cinque imputati finiti alla sbarra furono ritenuti tutti, a vario titolo, responsabili di quella morte dell’operaio.
Confermata la condanna a Damiano De Angelis, l’operaio a cui materialmente sfuggì un tubo innocenti caduto da un altezza di 70 metri.
Il tubo colpì in pieno Michele Cozzolino, uccidendolo sul colpo. Per lui, confermata la condanna ad un anno. Confermate le responsabilità anche di Gerardo Pappalardo e Clemente Donatangelo, addetti alla sicurezza sul cantiere per il consorzio d’imprese che operava a Torrenord e quindi le relative condanne ad un anno di reclusione.
Angelo D’Ambrosio, anche lui responsabile della sicurezza sul cantiere per conto della ditta per cui lavorava De Angelis confermata la condanna a un anno e otto mesi.
Si chiude così una vicenda legata ad una morte bianca, una delle tante che ha visto coinvolti operai intenti a lavorare all’interno della centrale di Civitavecchia.
Ecco la sentenza integrale pubblicata ieri
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