Codice Rosso – Basta violenze domestiche. Più tutele alle donne

Introdotto anche il reato di sfregio sul viso. Vietati e severamente puniti anche i matrimoni forzati

ROMA -Dopo l’approvazione del Senato con 197 sì e 47 astenuti (tra Leu e PD),  il disegno di legge di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, cosiddetto Codice Rosso,  diventerà effettivo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Soddisfatti del risultato, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, ed il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il quale ha commentato “ora lo Stato dice ad alta voce che le donne in Italia non si toccano”.

Le novità
Tra le novità introdotte, vi è la previsione di una corsia preferenziale per lo svolgimento delle indagini, che saranno più rapide, mentre, per reati commessi in contesti familiari o nell’ambito di rapporti di convivenza, le pene saranno più severe; è altresì sancita l’introduzione dei reati di revenge porn, sfregi al viso e matrimoni forzati, con aumenti di pena per i reati di violenza sessuale e stalking.
Nello specifico, il provvedimento stabilisce che la polizia giudiziaria dovrà comunicare al pm le notizie di reato relative a maltrattamenti, stalking, violenza sessuale e lesioni aggravate compiute all’interno del nucleo familiare o tra conviventi; la vittima dovrà essere ascoltata dal magistrato entro massimo tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato. Nel caso venga accertata la violenza, il responsabile potrà essere condannato ad una pensa detentiva dai tre ai sette anni; la pena potrà essere aumentata fino alla metà se la violenza è avvenuta davanti ad un minore, ad un disabile o ad una donna incinta, o se l’aggressione è armata.
Aumentano le pene
Sono state aumentate le pene per chi commette stalking o violenza sessuale. Nel primo caso la pena detentiva passa dai 6 mesi-5 anni al minimo di un anno e massimo di 6 anni e 6 mesi, mentre nel secondo, le pene passano a 6-12 anni, quando la reclusione minima è di 5 anni e quella massima di 10. Inoltre, nel caso di atti sessuali con minori di 14 anni ai quali è stato consegnato o anche solo promesso, denaro o altra utilità, la violenza diventa aggravata.

Sfregio del volto

E’ stato introdotto un nuovo reato per chi provoca la deformazione dell’aspetto della vittima, con lesioni permanenti al viso. La pena è la reclusione da otto a quattordici anni, mentre, se lo sfregio causa la morte del danneggiato, la pena è l’ergastolo. Inoltre, per chi viene condannato, è prevista l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio relativo alla tutela, alla curatela ed all’amministrazione di sostegno, ed in più sarà più difficile ottenere benefici come l’assegnazione di lavoro all’esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione.

Diffusione di video e foto a contenuto sessuale

Rischia da uno a sei anni di carcere e la multa fino da 5 a 15mila euro, chi commette il reato di revenge porn, ovvero chiunque diffonda, consegni, ceda, invii o pubblichi foto o video a contenuto sessuale di una persona senza il consenso della stessa, per vendicarsi dell’ex, dopo la fine della relazione. Prevista la medesima pena per chi riceve immagini hard e le diffonde senza il consenso delle persone rappresentate. La pena è aumentata se il reato è commesso dal partner o da un ex o se il reato è compiuto mediante strumenti informatici e telematici.

Matrimonio forzato

E’ punito con una pena da uno a cinque anni chi induce un altro a contrarre matrimonio usando violenza, minacce o approfittando di un’inferiorità psico-fisica o per motivi religiosi. Se l’autore del fatto coinvolge un minorenne la pena aumenta a 2-6 anni ed è aggravata della metà se danneggia un minore di 14 anni.
Nel caso di condanna per reati sessuali, la sospensione condizionale della pena è subordinata alla partecipazione a percorsi di recupero, organizzati ad hoc da enti o associazioni che si occupano di assistenza psicologica, prevenzione, e recupero di soggetti condannati per reati sessuali.
DDL N. 1200/2019