Mentre Zingaretti continua a disertare il consiglio, il suo braccio sinistro D’Amato ha colpito ancora nel totale silenzio e menefreghismo del partito democratico locale, dell’assessora Troncarelli e del consigliere canepinese Enrico Panunzi
ROMA – Nel piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del servizio sanitario regionale 2019-2021 si materializza di fatto l’eliminazione dei Punti di primo intervento. Tecnicamente viene prevista la loro trasformazione in Punti di erogazione di assistenza primaria entro la fine dell’anno. Senza ulteriori spiegazioni. Di fatto, chi ha bisogno di un’urgenza deve essere fortunato ad avere un pronto soccorso a pochi chilometri di distanza.
Nonostante un’utenza molto vasta si diriga proprio nelle strutture presenti nei piccoli centri delle province del Lazio, Zingaretti ha deciso di infierire ancor di più nella martoriata sanità regionale. Pensiamo a Ladispoli, Palombara Sabina, Magliano Sabina, Montefiascone e Ronciglione che stando ai dati del 2018 hanno totalizzato circa trentamila accessi.
Numeri talmente consistenti da non poter essere cancellati con un colpo di spugna. Numeri che dimostrano come la destrutturazione dei Punti di primo intervento significhi solo impoverire ulteriormente l’offerta sanitaria del territorio, già estremamente debole, con il risultato di intasare di codici bianchi i Pronto Soccorso degli ospedali già alle prese con carenze strutturali, di personale e posti letto.
Lo smantellamento dei PPI, rischia di privare i cittadini di servizi primari ed essenziali costringendoli a percorrere diversi chilometri per arrivare alle strutture più vicine.
Senza una rete assistenziale efficiente e capillare l’unico risultato che si raggiungerebbe con la loro chiusura sarebbe quello di ingolfare ancora di più i Pronto Soccorso, molti dei quali vivono condizioni al limite del collasso, diventati sempre più spesso scenari di aggressioni, esasperazioni e proteste da parte degli utenti.
Chi ha avuto la sfortuna di ricorrere al pronto soccorso di Viterbo sa bene a che livello di congestione si trovi. Ore ed ore di attesa e nervosismo che travolge sia chi ha bisogno di cure e chi, invece, è sottoposto ad un stress da lavoro senza precedenti.
Nicola Zingaretti della Regione Lazio interessa solo lo stipendio che incassa ogni mese da presidente. Quello che sbalordisce è il silenzio colpevole di chi dovrebbe difendere il nostro territorio ed invece se ne frega altamente. Vero Panunzi? Vero Troncarelli?
E’ ora che i cittadini di Montefiascone e Ronciglione facciano sentire la propria voce, visto che, i politici, non sono stati in grado di scongiurarne la chiusura.