Regione Lazio – Nicola Zingaretti e Alessio D’Amato hanno distrutto la sanità regionale (trasformata in grande mangiatoia)

Sanità Lazio, candidato escluso “indovina” 16 vincitori su 20 del concorso al San Camillo. L’Asl si difende: “Tutto regolare”

ROMA – La distruzione della sanità della Regione Lazio è quasi completata. Attila al confronto di Nicola Zingaretti e Alessio D’Amato è un dilettante. Hanno chiuso ospedali. Hanno cancellato i pronto soccorso in tantissimi comuni. Hanno consegnato poltrone a direttori generali provenienti da altre regioni perché cacciati dopo aver perso le elezioni.

Appalti e bandi sospetti cuciti su misura ad aziende famose non per come lavorano ma per come hanno pagato e pagano le tangenti.

E’ di queste ore la denuncia di un candidato escluso da un concorso che, prima ancora che fossero pubblicati gli elenchi dei vincitori di un concorso al San Camillo, aveva indovinato 16 nomi su 20.

Z come zeppola, Z come Zorro, Z come Zingaretti. Un politico che grazie alle sue amicizie in magistratura, in primis con il corrotto Palamara, la protezione della potentissima lobby gay romana, l’ha sempre fatta franca su inchieste dove invece, i suoi uomini, sono finiti puntualmente nei guai.

Inutile ricordare Venafro, Buzzi, il grattacielo della Provincia di Roma, l’assessore D’Amato che, nonostante sia stato e sia oggetto di inchieste per corruzione, non ultima quella di Parnasi, continua nella sua opera di distruzione e incasso.

Più gli appalti sono imponenti e più le ombre si addensano su questi due personaggi. Ecco la notizia di oggi, dopo la chiusura dei pronto soccorso in varie località regionali.

E’ di poche ore fa l’articolo shock riportato sul quotidiano online ilfattoquotidiano.it sull’ennesima truffa ad un mega concorso in sanità. Nell’articolo si legge:

“Ha indovinato 16 dei 20 vincitori di un concorso per dirigenti delle professioni tecniche sanitarie all’ospedale San Camillo di Roma.

Addirittura centrando i primi due nominativi in graduatoria. Tutto ciò un mese e mezzo prima della proclamazione dei vincitori. È riuscito a Antonio Di Nicola, uno dei candidati che ha partecipato alla selezione, alla quale hanno partecipato in totale 160 persone.

Nella graduatoria ufficiale stilata lo scorso metà giugno dall’azienda ospedaliera San Camillo di Roma, luogo dove si è svolto il concorso, i primi due classificati coincidono esattamente con i primi due vincitori previsti dal concorrente.

Le altre 18 posizioni sono state conquistate, in ordine non esattamente coincidente con le previsioni del candidato, da altri 14 esaminandi che risultano anche nella classifica dei primi 20 stilata a fine aprile da Di Nicola. Nello specifico il terzo previsto da Di Nicola si è piazzato al 12° posto, il quarto all’ottavo, il quinto al settimo, il sesto al quinto e via discorrendo.

“Parliamo di incarichi dirigenziali con stipendi di circa 130 mila euro lordi cadauno”, sottolinea il candidato ‘medium’ che ora sta preparando due esposti che depositerà alla Procura di Roma e al Tar del Lazio. “Non sto accusando nessuno – ci tiene a sottolineare Di Nicola – ma esigo quantomeno che venga fatta piena luce su questa vicenda”. L’ospedale San Camillo ha ribadito al Ilfattoquotidiano.it che “il concorso si è svolto correttamente”.

I primi due nominativi in graduatoria coincidono esattamente con i due previsti dal candidato. “La prima classificata era alle dirette dipendenze del presidente di commissione” evidenzia Di Nicola. Poi andando avanti tra i vincitori ci sono “ex candidati del Pd alle amministrative passate – racconta il candidato – alcuni eletti altri no, un ex presidente di municipio, un coordinatore del comitato per ‘Zingaretti presidente‘, rappresentanti sindacali vari e membri di primo piano dell’ordine professionale della nostra categoria”.

La grande mangiatoia apparecchiata da Nicola Zingaretti in Regione la spostiamo sul tavolo nazionale con Conte e Di Maio, prepariamoci all’arrivo della catastrofe, per noi ovviamente.