Il 50enne civitavecchiese in un giorno ha subito due arresti e processi per direttissima, condannato a 6 mesi con foglio di via che gli impedirà di tornare nella Città Eterna
ROMA – I Carabinieri lo hanno arrestato mercoledì scorso intorno alle 20.40. L’uomo stava lanciando ripetutamente un sasso contro una finestra degli uffici del Quirinale in via Dataria.
Nella tracolla aveva con se una seconda pietra. Era riuscito ad infrangere la vetrata dell’appartamento dove risiede il Presidente della Repubblica Mattarella.
Il cinquantenne, Marco B. nato a Civitavecchia e residente a Santa Marinella, è ora accusato di danneggiamento aggravato e violazione del divieto di ritorno.
Divieto di ritorno che era stato emesso il giorno precedente: intorno alle 17.30 del pomeriggio la Polizia lo aveva fermato e denunciato mentre era intento nella stessa attività. Stava infatti scagliando pietre contro i palazzi del potere, in quel caso contro le finestre dell’Ambasciata Americana. Lo stesso giorno il 50enne aveva anche danneggiato un crocifisso all’interno della basilica San Pietro.
Era entrato nella Basilica di San Pietro, salito sull’altare principale, sotto il baldacchino del Bernini, e aveva gettato a terra un prezioso candelabro. Fermato dagli uomini della gendarmeria vaticana che l’hanno interrogato per capire le ragioni del gesto. Secondo quanto si è appreso, l’uomo era stato già fermato nei giorni scorsi fuori dalla basilica dalle forze dell’ordine perché aveva dato segni di squilibrio. Infatti, durante una cerimonia, si era spogliato completamente nudo in mezzo a Piazza San Pietro. Arrestato anche in questa circostanza era stato subito rimesso in libertà dal giudice perché gli agenti non lo avrebbero colto in flagranza di reato.
Per l’atto di vandalismo contro le vetrate del Quirinale è stato condannato a sei mesi di reclusione con foglio di via emesso dal Questore di Roma.