Salvini arringa il popolo: “Non Praevalebvnt”. I poltronari e cialtroni del Pd e M5S (tutti comunisti) non prevarranno sugli italiani

Mostruosa ed imponente la manifestazione di protesta contro Conte-Di Maio-Mattarella promossa da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia rinforzata da Lega e migliaia di persone che non ne possono più di questo schifo parlamentare. Per molta gente in piazza le proteste civili contro questa gente non servono, servono legnate sulla schiena e forconi piantati nei glutei

ROMA – Fischi e cori, “buffone-buffone”, rivolti al premier Giuseppe Conte in piazza a Montecitorio, in occasione del sit-in organizzato da Fratelli d’Italia contro il governo dell’inciucio. In piazza, l’Italia che si ribella all’accordicchio di palazzo. “La rivolta dei giusti“, per dirla col titolo di apertura di Libero di oggi. E in piazza c’è ovviamente anche Giorgia Meloni, protagonista di un intervento di fuoco: “Tutta questa gente chiede di votare”, premette. E ancora, bolla come “ladri di democrazia” grillini e pentastellati. “Il popolo si ribella alla truffa”, grida la leader di FdI.

Dunque, il durissimo attacco a Sergio Mattarella: “Penso che avesse un’altra possibilità. Sarebbe davvero una lettura sbagliata sul ruolo della presidenza della repubblica ritenere che il presidente sia un mero notaio delle decisioni dei gruppi parlamentari – rimarca -. Come voi sapete ho pubblicato testi di diritto costituzionale che spiegano come l’istituto dello scioglimento anticipato sia uno strumento che c’è per consentire al popolo di fare un’altra scelta quando il palazzo dovesse asserragliarsi. Mattarella ha fatto la sua scelta, ma io non sono d’accordo“, ribadisce la Meloni. Dunque, ribadisce come a suo giudizio, sempre in tema-Quirinale, “il massimo obiettivo di questo teatrino al governo è il presidente della Repubblica, al quale vogliono mettere un campione mondiale di svendita dell’Italia, Romano Prodi: questo è quello che hanno in mente. Ma non ci arriveranno”, assicura.

 

Poi altre bordate ai componenti del governo giallorosso: “I Cinque Stelle sono parte del sistema come il Pd. Sono i peggiori voltagabbana che si siano mai visti“. E ancora: “Non vi nascondete dietro la Costituzione, che all’articolo 1 recita che la sovranità appartiene al popolo. Il mandato popolare è una cosa sacra”. Poi la difesa di Matteo Salvini e della Lega: “Bentornati all’opposizione della sinistra. Perché purtroppo lo sapevamo che il M5s era una forza di sinistra”. E ancora: “Troppo facile dire che Salvini ha sbagliato ad aprire la crisi, è come fare gli allenatori a fine partita, per me la crisi andava aperta all’indomani delle elezioni europee”.

non praevalebunt ‹… prevalèbunt› (lat. «non prevarranno»). – Espressione del Vangelo (Matteo 16, 18) contenuta nelle parole di Gesù all’apostolo Pietro: tu es Petruset super hanc petram aedificabo ecclesiam meamet portae inferi non praevalebunt adversus eam «tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa»; è divenuta proverbiale nel linguaggio eccles. per affermare che le forze del male non riusciranno a sopraffare la divina istituzione della Chiesa, e con uso estens. anche nel linguaggio com., per significare che i propri avversari non riusciranno a prevalere.

 

Mentre il discorso di Giuseppe Conte sulla fiducia al governo giallorosso iniziava alla Camera, Matteo Salvini veniva assalito da un bagno di folla durante la manifestazione a Roma, davanti a Montecitorio, contro l’inciucio di Pd e M5s. “In diretta da Roma, le persone vere e libere di questa piazza batteranno SEMPRE i poltronari dell’inciucio rinchiusi nel palazzo. Il conto da pagare arriverà, e per loro sarà salato: verranno cacciati, per sempre”.

Difficile camminare in mezzo a migliaia di persone che, furbescamente, come fanno i peggiori regimi comunisti, erano stati relegati ai margini di Montecitorio per non disturbare gli usurpatori di poltrone.

Mentre stava parlando in mezzo alla gente, tra microfoni e telecamere spente ovviamente perché non c’è stata una diretta (non c’erano gli inviati della “Bella Ciao” di Repubblica che hanno sempre dato voce alle contestazioni contro il ministro degli interni) si p avvicinato al gruppo dei viterbesi al grido di “non prevarranno” lanciato dal consigliere comunale Stefano Caporossi.

E’ vero che si è predicata la pace ma la voglia di rivoluzione e di antagonismo fisico è sempre più forte e sarà difficile, con il passare del tempo, a placare gli animi di gente presa letteralmente per i fondelli dal M5S e dal PD.