Il procuratore capo Paolo Auriemma ricostruisce le indagini dei carabinieri dopo la morte di Dumitru Botan – Due persone ai domiciliari per omicidio colposo aggravato e altre due indagate a piede libero
SORIANO NEL CIMINO – I Carabinieri della Stazione di Soriano nel Cimino e del Nucleo Ispettorato Lavoro di Viterbo, in collaborazione con altri Reparti della Compagnia di Viterbo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza dispositiva della misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale – Dottor Francesco Rigato – nei confronti di D.P. e Z.M., rispettivamente di 45 e 42 anni.
Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo – Dottor Paolo Auriemma e dal Sost. Proc. dott. Stefano D’Arma – della Procura della Repubblica presso il Tribunale, e condotte dai Carabinieri di Soriano nel Cimino unitamente al NIL di Viterbo con l’ausilio dell’ASL – Servizio SPRESAL di Civita Castellana, hanno permesso di accertare responsabilità a carico di D.P. e Z.M., datori di lavoro e amministratori di fatto di una società cooperativa agricola, nella fattispecie impiegata nell’attività di disboscamento nella zona montana Piangoli-Acquaspasa del Comune di Soriano nel Cimino (VT), per omicidio colposo aggravato con espressa violazione di norme dettate a tutela della sicurezza dei lavoratori.
Le complesse e articolate attività investigative, sviluppatesi attraverso sopralluoghi, acquisizione documentali, sviluppo e analisi di traffici di tabulati telefonici, esami testimoniali, hanno consentito di appurare che il 19.6.2019 il deceduto Botan Dumitru al momento dell’infortunio conduceva una trattrice agricola gommata, non idonea nella parte di bosco interessata, in forte pendenza (70%), che a causa delle condizioni morfologiche del terreno e della presenza di un ceppo di albero tagliato, si ribaltava più volte, per un tratto di oltre 60 metri fino a valle, sbalzando dalla cabina di guida il conducente che rimaneva schiacciato dal mezzo. Lo stesso risultava sprovvisto di ogni patente di guida e abilitazione alla conduzione di mezzi d’opera.
Quasi tutti i lavoratori dipendenti venivano impiegati nelle mansioni di taglio, raccolta e carico della legna, senza adeguata formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, utilizzando le attrezzatura in assenza di preparazione per l’uso.
Sono stati ricostruiti altri due precedenti infortuni sul lavoro: il primo, non denunciato alle Autorità, avvenuto in Castel Giorgio (TR), nell’anno 2018, con analoga dinamica a quello mortale di Botan, nel cui contesto il cittadino rumeno C.I.K., di anni 31, si ribaltava con una trattrice agricola riportando lesioni che denunciava come caduta accidentale; il secondo, occorso nella primavera dell’anno 2019 in Piansano (VT), in cui il cittadino rumeno C.P., di anni 37, si procurava un taglio ad una gamba con una motosega, riportando gravi lesioni.
Nell’operazione risultano indagati a piede libero per i medesimi reati il predetto cittadino rumeno C.I.K., quale legale rappresentante, e la 36enne italiana E.F., proprietaria della trattrice agricola che stava conducendo Botan.