Maurelli: “Rischio di grave inquinamento e divieto di balneazione sull’intera costa tra Civitavecchia, Tarquinia e Montalto di Castro”
Civitavecchia – Federbalneari Litorale Nord esprime grande preoccupazione per il nuovo impianto offshore di piscicoltura che sarà realizzato a Civitavecchia e che comporterà gravissimi rischi di danni ambientali e turistici per l’intero litorale.
“Dopo aver incontrato, in questi giorni, le principali associazioni, consorzi e cooperative di pescatori locali vogliamo rilanciare il loro grido di allarme per i grandissimi rischi che la realizzazione del nuovo impianto di gabbie galleggianti causerà a tutta la costa di Civitavecchia, Montalto di Castro e Tarquinia, sia in termini di inquinamento e sia in termini economico-turistici” dichiara Marco Maurelli, Presidente Federbalneari Litorale Nord.
La costruzione del nuovo impianto di piscicoltura è stata approvata a novembre con una determinazione della Regione Lazio e prevede la realizzazione di tre moduli di ancoraggi progettati per ospitare un totale di 36 gabbie galleggianti del diametro di 30 metri ciascuna, nella fascia costiera ricompresa tra Punta Sant’Agostino e Punta della Mattonara a cui seguirà la chiusura dell’attuale allevamento a terra, di proprietà di Enel Produzione Spa e gestito dalla Società Agricola Civita Ittica.
Federbalneari denuncia la pericolosità del progetto per l’ambiente: le 36 gabbie saranno realizzate, infatti, a ridosso della Zona Speciale di Conservazione (ZSC ex SIC) compresa tra “Fondali tra Punta S. Agostino e Punta della Mattonara” istituita per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna ittiche. L’impianto offshore devasterà, quindi, le aree ZSC a causa dell’accumulo di sostanze organiche alimentari e fecali con gravissimi danni all’intero ecosistema marino e con l’ulteriore rischio di divieto di balneazione che provocherebbe ingenti danni al sistema economico-turistico locale.
“Abbiamo sempre sostenuto la necessità di uno sviluppo green del turismo del litorale a nord di Roma che unisca il potenziamento dell’offerta turistica alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema marino – prosegue Maurelli – La realizzazione del nuovo impianto di piscicoltura comporta un grave fattore di rischio sotto entrambi gli aspetti, in un territorio che soffre da sempre l’inquinamento della Centrale di Torre Valdaliga Nord e che, con l’installazione delle gabbie galleggianti, si ritroverebbe ancora più in difficoltà. Come Federazione intendiamo, quindi, sostenere la comunità locale in tutte le iniziative che intenderà intraprendere per contrastare il nuovo impianto, incontreremo le tre amministrazioni comunali coinvolte e stiamo valutando di presentare anche azioni legali di carattere amministrativo per l’annullamento della concessione“.