L’assessore regionale leghista Enrico Melasecche replica – senza nominarlo direttamente – ad un ex consigliere regionale ternano che aveva criticato i ‘tagli’ ai trasporti pubblici locali e il blocco dei finanziamenti per la Metropolitana di superficie Terni-Cesi
di Enrico Melasecche, Assessore Infrastrutture e Trasporti – Regione Umbria
Quando si dice che la politica è cambiata ci si riferisce anche a fenomeni folcloristici che la animano e la rendono talvolta esilarante facendoci anche sorridere. Un esempio? Quello di un ex consigliere regionale, che ha sicuramente un futuro da attore famoso a causa delle sue performance da Hulk in cui si spertica a discettare di “doping siderurgico” materia in cui sembra sia particolarmente ferrato e le cui prestazioni a Palazzo Cesaroni ma anche le sue minacciate ‘okkupazioni’ di Palazzo Spada hanno fatto tremare quegli edifici.
Sono state tutte molto apprezzate dal grande pubblico perché ormai tutto quanto fa spettacolo e le relative visualizzazioni hanno superato qualsiasi record. Un futuro al grande fratello è assicurato, molto meno sui banchi istituzionali sui quali la sua meteora come è salita è poi improvvisamente crollata quando si è passati dal bar dello sport alla cabina elettorale.
Oggi entra a gamba tesa nel mondo delle Infrastrutture e dei Trasporti e, prendendosi sul serio, mima il sottoscritto che solleva da tempo il problema della Metropolitana di superficie Terni-Cesi e delle ragioni per cui da anni è bloccata.
Il “nostro” nel disperato tentativo di accreditarsi come “defensor civitatis”, dimenticandosi che per quasi cinque anni ha percepito, alcuni sostengono indegnamente, l’indennità di consigliere regionale, fa eco alla pubblica denuncia con cui sollecito da anni la conclusione di quell’opera e, nella veste di assessore regionale, sto scoprendo cose “incredibbili”.
La vicenda merita anche questa un piccolo romanzo di appendice visto che l’appalto in quel di Cesi è fermo, non solo per la vergogna della politica di sinistra sui Trasporti che ha distrutto la nostra ATC, ha distrutto i Trasporti in Umbria che stiamo con certosina pazienza ricostruendo fra voragini di debiti e di decreti ingiuntivi ma anche per quei milioni congelati al MIT a causa del pignoramento, mai sbloccato, relativo al lodo Longarini con cui l’ex patron della Ternana, vincitore in primo grado, sconfitto in appello, tentò di farsi pagare dallo Stato l’iniziale vittoria giudiziaria, salvo poi crollare anche lui rovinosamente.
A me il compito oggi di recuperare quei fondi, far ripartire non solo la Terni-Cesi ma tutta la ex FCU perchè, invece di sguaiate sceneggiate davanti ad una pinta di birra, occorre ben altro per riorganizzare un settore vitale sgangherato e conseguire i risultati sperati grazie a professionalità e tenacia.
Ma Hulk passerà certamente alla storia. Nella foga iconoclasta cui ormai si è ridotto è stato l’unico consigliere comunale a votare contro l’accettazione da parte del Comune del contributo di 2 milioni da parte della Fondazione CARIT per realizzare il PalaTerni, l’opera più importante negli ultimi venti anni. In combutta con tutta una serie di “personaggetti” ha fatto tutte le possibili alleanze per sabotare l’opera del secolo, quella che darà a Terni una attrattività specifica nella storia secolare della città.
Cito volutamente l’espressione cara al Presidente della Regione Campania, immortalato da Crozza, visto che il “masaniello de noantri” ha fatto tante e tali trasformazioni in pochi mesi da finire dalla estrema destra alla sinistra renziana, ma non è detto che vi rimanga a lungo quando capirà dove è finito. Un vero ironman. Se i suoi elettori d’un tempo si rendessero conto che sta cercando invano di fare danni peggio del peggior oppositore di sinistra, lo prenderebbero a pomodori.
Quanto ai tagli agli sprechi del TPL ed agli interessi di Terni possiamo fare tranquillamente a meno delle sue prestazioni confuso come è nel ruolo che ogni giorno si inventa. Chi fa contento infatti con tanta baldanza? Chi gli regala entusiastici like? Suo nuovo socio è il capogruppo del PD, tal Filipponi, voce recitante del più noto paparellum alle cui dipendenze sono ormai abbarbicati ex assessori ed ex vice sindaci dell’ultima tristissima stagione del PD. Un’assicurazione sulla lunga vita dell’alternativa di centro destra, se saprà dimostrare serietà, preparazione e risultati.