Grande commozione durante l’omelia di Don Luciano e lo sguardo smarrito dei genitori
MONTEFIASCONE – E’ una Chiesa gremita quella di San Flaviano che oggi ha salutato per l’ultima volta la sedicenne Aurora Grazini, la giovane deceduta la notte del 14 febbraio nella sua casa per cause in corso di definizione. Ci sono tutti, il paese intero. Palloncini bianchi salutano l’arrivo della bara e poi striscioni, ricordi, pensieri, affetto e commozione intorno alla famiglia della giovane.
“Ho chiesto aiuto ad Aurora – esordisce don Luciano Trapè – sono andato a trovarla, e con il rosario in mano, mentre pregavo, le ho chiesto il sostegno e le parole giuste per affrontare questa omelia. Le ho detto: Tu ora sei vicino al signore, prega per i tuoi genitori, tua sorella e i tuoi nonni. Pregavo e guardavo la sua infinita bellezza.
Ho voluto scegliere una lettura sull’importanza della fede e della fiducia. Il capo della Sinagoga chiede aiuto a Gesù perché salvi la figlioletta morente.
Gesù si rivolge a lui dicendogli “Non temere, abbi fede!”. Le stesse cose che voglio dire oggi alla famiglia di Aurora. La morte non è l’ultima parola, Gesù ha sconfitto la morte attraverso di essa, chi crede in lui non morirà in eterno. Aurora ora è verso la vita, ha trovato una bellissima vita, quella del paradiso, ha visto il volto di Dio e vive della sua luce.
Oggi Gesù dice a noi tutti e soprattutto alla famiglia: abbiate fiducia! Aurora è passata dalla terra al cielo, ma è con noi, e tutto il paese oggi è qui ad accompagnarla. Perché Aurora è quella figlia, sorella, amica di tutti noi”.
Don Luciano ha poi esortato i presenti a pregare per questa famiglia “Dio non ci lascia soli nella sofferenza, che il loro cuore possa trovare pace e consolazione”.