Il tavolo tecnico è servito a dimostrare la sudditanza psicologica e l’inadeguatezza dei vertici di Molo Vespucci. Enel si è presentata con 50 mascherine. La banchina di RTC è vuota da anni. Un incontro definito “inutile”
CIVITAVECCHIA – Il presidente della Compagnia Portuale di Civitavecchia non le ha mandate a dire. Questa mattina ha fatto una conferenza stampa via social. Ha raccontato gli esiti del tavolo di crisi voluto dal presidente dell’AdSP Francesco Maria Di Majo.
I funzionari dell’Enel hanno sottolineato che qualcosa per la città hanno fatto in questo periodo. Cioè un dono di ben 50 mascherine. Dopo aver inquinato in lungo e in largo il territorio. Aver causato, indirettamente, una strage di persone attraverso le polveri sottili, oggi che il porto in crisi si presentano con 50 mascherine.
Per non parlare di RTC Spa. Roma Terminal Container (gruppo MSC) quindi parliamo di Aponte, il secondo armatore al mondo per tonnellaggio di navi.
RTC Roma Terminal Container SpA nata nel 1994 come primo terminalista attivo al Porto di Civitavecchia, che per collocazione geografica, strutture ed infrastrutture doveva rappresentare il “Gate of Heart of Italy”.
Invece niente. Una banchina vuota e, soprattutto, una concessione che impedisce a chiunque di poterla utilizzare.
Finite le crociere, i collegamenti con le isole, il porto è praticamente morto. Già perché di contanier pochi e soprattutto vuoti. Nonostante che, come sottolineato da Luciani. Roma da sola ne consuma un milione al mese di TEU.
Non vogliamo aggiungere altro. Godetevi la conferenza stampa dove, con parole crude e senza ipocrisie, il presidente Luciani ha mandato l’avviso di sfratto a Di Majo e alla Macii e, soprattutto, che Enel e RTC si preparino al peggio. Dopo la pandemia del coronavirus, al porto, ci sarà un pandemonio per mano dei portuali.