Intanto la capogruppo Roberta Lombardi, ormai “anema e còre” con Nicola “birretta” Zingaretti cerca di intimorire il consigliere regionale: “Chiuda il sito o sarà azione disciplinare”
ROMA – E’ di nuovo burrasca nel Movimento Cinque Stelle del Lazio. Stavolta a fare esplodere lo scontro interno, in piena emergenza Coronavirus, ci ha pensato Davide Barillari.
Il consigliere grillino, che si occupa di sanità e che già in passato si è distinto per la sua linea apertamente in conflitto con la giunta Zingaretti e con quella del suo capogruppo Roberta Lombardi (accusata di essere troppo dialogante con l’esecutivo regionale), ha aperto un sito internet denominato saluteregionelazio.it.
Un’azione apertamente contestata perché – spiegano i pentastellati – non condivisa, avvenuta con l’uso del simbolo del M5S e perché quella denominazione rischia di confondere i tanti cittadini in cerca di informazioni ufficiali sul Covid19.
Il gruppo, da diversi mesi spaccato a metà al suo interno (divisi tra i proLombardi e gli anti), si è unito nel condannare unanimemente il comportamento di Barillari e, secondo quanto apprende l’Agenzia Dire, la presidente Lombardi gli ha scritto una lettera in cui lo invita a chiudere il sito e se questo non avverrà si valuteranno le azioni conseguenti. Tradotto, l’inizio di un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Ipotesi molto realistica perché Barillari non ne vuole sapere di tornare sui suoi passi, come ha spiegato all’Agenzia Dire. “Non lo chiuderò perché non vedo alcun problema, in questo sito non c’è nulla di male né di strano. C’è scritto subito nella homepage che non si tratta di un sito istituzionale né ufficiale. Lì dentro ci sono tutti i miei atti ufficiali prodotti e altre informazioni che si possono tranquillamente fornire”.
Barillari non teme conseguenze penali relativamente a un suo possibile comportamento fraudolento nella denominazione del sito: “La giurisprudenza dice che le denominazioni dei domini possono essere molto simili, quello che conta è il contenuto, che è completamente diverso da quello del sito istituzionale.
Se ci sarà una denuncia ne discuterò con la Polizia postale. Mi sono tutelato in questo senso”. Non solo: “Visto il caos che si è sollevato ho tolto subito il simbolo, anche se in tante occasioni da consigliere Cinque Stelle l’ho usato e non capisco perché non avrei dovuto farlo in questa circostanza. La verità- attacca Barillari- è che questa iniziativa dà fastidio all’atteggiamento appassionato di alcuni miei colleghi verso Zingaretti.
È la paura di fronte alla reazione del Pd perché non è possibile ‘controllare’ contenuti e questo ha spaventato i miei colleghi.
Mi aspettavo che ci sarebbe stata una reazione della Lombardi nei miei confronti ma non mi aspettavo che nel giro di un’ora avrebbe risposto agli ordini di Buschini”.
In realtà, però, tutti i suoi colleghi di gruppo, anche quelli che non si riconoscono nella guida di Roberta Lombardi, hanno stigmatizzato la scelta di Barillari: “Perché non lo hanno visto in profondità, bastava leggere i contenuti”.
Insomma, il consigliere pentastellato non teme una eventuale iniziativa dei probiviri nei suoi confronti: “Ho già denunciato Lombardi tante volte – ha ribattuto – I probiviri avranno anche questo elemento sul tavolo, non temo nessuna verifica né critica”.