“Le acciaierie possono riaprire mentre le aziende agroforestali nei boschi rischiano le multe!”

Coronavirus – Il consigliere regionale De Luca (M5S) lancia un appello ai Prefetti: “applicare le norme con buon senso ed uniformità. A rischio le scorte di legna da riscaldamento per la prossima stagione”

In Umbria si può tornare a lavorare su stabilimenti con produzioni non essenziali come AST, ma vieni multato se con la tua azienda agroforestale vai in un bosco a tagliare e movimentare i legnami.
Ci sia buon senso nell’applicazione delle norme, altrimenti il rischio è quello di ritrovarci l’anno prossimo a dover importare materia prima dall’estero e veder compromesso il taglio della stagione 2020 lasciato nei boschi tra la vegetazione che torna rigogliosa.
Mentre mandiamo gli operai nelle fabbriche, lasciamo a casa lavoratori che possono operare in massima sicurezza all’aria aperta a svolgere mansioni di primaria importanza per cui le distanze tra singoli sono di norma fisiologiche e ben superiori a quelle consigliate dagli organismi scientifici e sanitari in tutto il mondo.
Ricordiamo che l’attività svolta nella primavera 2020 è finalizzata alla produzione di legna da ardere da immettere sul mercato nella prossima stagione autunno/inverno. Si tratta di un bene di primaria importanza  in quanto combustibile per le tante famiglie della nostra regione che vivono in zone rurali e non sono collegate alla rete del metano, per cui il legname rappresenta la fonte primaria di riscaldamento.
Molte aziende  boschive al contrario, a causa di un’interpretazione molto stringente del DPCM del 22 marzo scorso, hanno dovuto interrompere la propria attività in quanto non collegate alla filiera della vendita all’ingrosso ma a quella della vendita al dettaglio. Salvo grandi aziende che approvvigionano i magazzini di legnami, le criticità che ci sono state segnalate sono molte.
Ritengo opportuno che con senso di responsabilità i Prefetti diano indicazioni chiare soprattutto alle forze dell’ordine – così come avvenuto per aziende come AST – quantomeno per consentire agli operatori di rispettare i vincoli e completare le operazioni forestali necessarie.
Le tempistiche e i termini a disposizione delle imprese forestali, già limitate, non sono sufficienti a garantire un adeguato ritorno economico in un settore che già di per sé non presenta grandi margini.
Per questo ho predisposto una missiva alle Prefetture umbre per porre l’attenzione su questo tema.

Thomas De Luca

MoVimento 5 Stelle – Consiglio Regionale dell’Umbria