CIVITAVECCHIA – Apprendiamo con stupore ed estremo imbarazzo – scrive Cerrone – le dichiarazioni rilasciate a messo stampa circa la possibilità di scaricare il carbone, destinato alla centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord, in porto.
La richiesta di derogare alle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente che impongono la movimentazione del combustile fossile totalmente in ambiente chiuso, non può essere accolta in nessun modo.
E’ auspicabile che il porto e la città ripartano rapidamente, perché lo sviluppo ed il lavoro sono fondamentali in un momento di grave crisi come quello che stiamo vivendo. Non si può però accettare che ciò avvenga a danno della salute dei cittadini. L’ipotesi paventata è da considerarsi conseguentemente irricevibile.
Ancor più grave, che fra i sostenitori di questa pericolosa proposta ci sia chi per anni ha combattuto, in prima persona e con grande fervore, contro fonti di emissione inquinanti anche ben più limitate come l’ormai famosissimo forno crematorio e la più recente proposta di piscicoltura in mare. In questo momento così drammatico, la comunità scientifica ha aperto un dibattito che mette in correlazione la diffusione della pandemia con l’inquinamento prodotto nelle zone ad elevata industrializzazione.
Civitavecchia ha un’incidenza enorme, con 190 casi su 53.000 abitanti, vero e proprio unicum nella regione Lazio.
A tutela della salute dei cittadini diciamo si a percorsi funzionali alla ripresa, ma non a discapito della salute della nostra comunità. Non avrebbero altresì senso gli sforzi fatti fino ad ora per il contenimento del virus. Il nostro gruppo attraverso i suoi rappresentanti istituzionali si occupa quotidianamente del rapporto sempre meno subalterno con la Società elettrica. Il corretto equilibrio tra sviluppo e salute pubblica sono alla base del loro impegno.
Il Polo Democratico, “lista Tedesco” si appella al Sindaco, affinché, come massima autorità in materia di salute pubblica, si esprima su questo tema chiarendo ogni equivoco e/o strumentalizzazione.
”Un’emergenza richiede risposte eccezionali”, come premesso dai proponenti, ma il contadino che taglia il suo albero per raccoglierne i frutti velocemente vede inevitabilmente vanificare il lavoro di anni”.