Regione Lazio – Dietro le mascherine che Zingaretti pagherà “solo” 35 milioni di euro, c’è odore di Mafia. Forse è il caso di informare la DDA

Trovati legami tra Paolo Antonio Balossi, titolare della Ex-Or e l’avvocato milanese Roberto Golda Perini più volte arrestato e colluso con i clan siciliani. La sua specialità? Truffe con fatturazioni false e fidejussioni farlocche

ROMA – La vicenda legata all’incauto acquisto di dispositivi di contenimento DPI, cioè delle ormai famose mascherine, ha avuto un forte ode di bruciato sin dall’inizio. Alla fine dell’articolo riportano le nostre ricostruzioni sulla vicenda perché, quello che abbiamo scoperto è davvero clamoroso. Che Nicola Zingaretti e il senatore Bruno Astorre da questa vicenda non ne escono bene perché, con pubbliche dichiarazioni si sono esposti senza conoscere fino in fondo i fatti.

Quello che abbiamo scoperto noi, tra mille difficoltà e zero mezzi, per loro che sono una Pubblica Amministrazione sarebbe stato molto più semplice. Avrebbe impedito questa vergogna in momento così difficile per tutti gli italiani.

I protagonisti di questa vicenda non sono molti. La Regione Lazio, il negozio di lampadine che ha ottenuto la commessa da 35 milioni per fornire queste benedette mascherine e l’intermediario milanese, con sede a Lugano, che è quello che materialmente ha acquistato il prodotto in cina e poi rivenduto alla Regione Lazio.

Perché prima di spendere cifre così alte, senza gara, affidate al primo incontrato in strada non si è fatto un passaggio all’Anac?

L’Anac avrebbe fermato immediatamente l’operazione verificando esclusivamente la solidità economica dei soggetti coinvolti e forse altro.

La Eco. Tech. è entrata in possesso di 11milioni e 300mila euro erogati dalla Regione Lazio per saldare il primo lotto e poi dicono quelli della regione nel decreto di revoca, spariscono.

La Regione ricorre alla risoluzione unilaterale del contratto. Poi, accorgendosi di aver perso i soldi (non si erano fatti dare garanzie) e mascherine, hanno deciso di riaffidare tutti i lotti nuovamente allo stesso soggetto.

Mentre accadeva tutto questo è entrato in scena Paolo Antonio Balossi, titolare della società anonima Ex-Or SA con sede a Lugano che tranquillizza la Regione producendo tutta una serie di documenti a supporto della bontà dell’operazione e del buon fine della commessa.

Regione Lazio, senza chiedersi come possa aver fatto un piccolo commerciante ad ottenere in soli due giorni una polizza assicurativa fideiussoria a garanzia di 11milioni e rotti, la ritiene valida e ridà il via all’operazione che, al momento, ha prodotto l’arrivo di mascherine chirurgiche di dubbia provenienza.

Ci ha intrigato il titolare della Ex-Or. Non si trovano uffici, numeri di telefono, non si conoscono i sui clienti o i suoi affari ma, internet non lascia scampo se ci si mette tempo e costanza.

La società Ex-Or di Lugano è controllata da una società italiana, la BI International srl. Non si capisce bene cosa facciano realmente.  entrambe.

Immobiliare, sanitario o vestiario. Nel sanitario hanno avuto nel 2018 un giro d’affari di circa 70mila euro. Di debiti una caterva ma hanno anche beni immobili da vendere. Un palazzo di famiglia.

Hanno pure una sede a Roma, in un lussuosissimo palazzo a pochi metri dalla Fontana di Trevi, in via Poli 29.

Questa via Poli 29 porta davvero sfiga. Andiamo avanti. La BI International, inoltre, deteneva fino a pochi mesi fa, una società di nome Intimax Srl.

Il tribunale di Milano l’ha dichiarata fallita il 21 febbraio del 2019. Paolo Antonio Balossi, nel bilancio del 2018, informava i soci di aver ceduto le quote della Intimax Srl a Roberto Golda Perini che, nel frattempo, l’aveva trasferita a Budapest, in Ungheria.

Questa la sentenza:

 

Trib.MI – Estratto sentenza fall.to Intimax 1.3.2019

 

Poi però, aprendo, quest’altro documento la visione di tutta l’operazione da 35milioni di euro ha cambiato totalmente aspetto:

 

fallimento intimax

 

Leggendo questa sentenza ci siamo ricordati di aver letto da poco tempo il nome di questo avvocato milanese, Roberto Golda Perini al quale Paolo Balossi ha ceduto le quote.

L’avvocato è molto famoso alle cronache giudiziarie. Il suo ultimo arresto risale al 19 febbraio scorso per mano della Guardia di Finanza di Brescia. Il legale fu arresto insieme ad altre 22 persone tra avvocati, imprenditori, faccendieri e altri commercialisti coinvolti in quello che gli inquirenti definirono «un laboratorio dell’evasione fiscale con sede a Brescia», capace di emettere mezzo miliardo di euro di fatture false per un’evasione da 80 milioni di euro.

Questo però è l’ultimo episodio dei tanti, sicuramente il meno grave dove gioca un ruolo da protagonista.

Già, perché il curriculum dell’avvocato è lungo, fatto di truffe milionarie e arresti. Su di lui accuse di associazione per delinquere finalizzata all’abusivo esercizio dell’attività finanziaria aggravato dalla transnazionalità ed alla truffa. L’avvocato e il suo collaudato sodalizio sono specializzati nel rilasciare titoli di garanzia illeciti, attraverso alcune società che non hanno i requisiti per farlo. Un intreccio anche con personaggi di spicco di clan mafiosi siciliani e ndranghetisti calabresi.

Per avere dettagli su questo personaggio basta chiedere ad una delle tante procure sparse per l’Italia.

In conclusione, Paolo Balossi è stato una delle tante vittime dell’avvocato oppure il loro rapporto era ed è di natura diversa?

Nel dubbio, fossimo nei panni di Carmelo Tulumello andremmo di corsa in Procura. Senza ulteriori indugi e giochetti vari.

Leggendo le carte camerali della Eco. Tech. e della Ex-Or Sa avrebbero aiutato anche il più sprovveduto degli imprenditori a starne alla larga.

Buona Fortuna Zingaretti, che Dio te la mandi buona perché, più si scava intorno a questa vicenda e più c’è puzza di soldi messi nelle mani sbagliate. Non lamentiamoci poi se i tedeschi ci prendono per il culo.

P.S. Perdete qualche minuto del vostro tempo e leggete visura e bilancio della BI International. Tutto vi sarà molto più chiaro.

 

visura bi international

 

bilancio