Regione Lazio – Tardiola, Tulumello e Botti l’allegra brigata delle mascherine. Anche una profumeria tra i fornitori inadempienti poi “riesumati”

Revocata e rinnovata la commessa alla Worldwide Luxury Corner Srl. Anche in questo caso pagato il 50% della commessa senza alcuna garanzia. La gestione dei soldi pubblici non può essere questa e le cose sono due, o sono degli incapaci o sono in malafede e vanno comunque cacciati. 3M non vende mascherine a piccole aziende e quindi quelle acquistate da Tulumello che marca sono e da dove provengono?

ROMA – Errare humanum est, perseverare autem diabolicum dicevano i latini. Questo viene da pensare nel leggere l’ennesimo, volgare, dilettantesco tentativo di porre rimedio ad un danno incalcolabile sotto il profilo economico ma anche e soprattutto di vite umane. La triade composta da Andrea Tardiola, Carmelo Tulumello e Renato Botti deve preparare le valige insieme agli altri due brillanti incapaci che portano il nome di Nicola Zingaretti e Alessio D’Amato.

Zingaretti ieri si è presentato all’Ospedale Belcolle di Viterbo con le mani in tasca e con una spocchia tipo quella impressa sulle foto scattate durante l’aperitivo sui navigli.

Un patetico, ridicolo e inadeguato personaggio che ha mostrato i muscoli solo nel fare lobby. Della gente, dei medici, infermieri e operatori sanitari non gli importa nulla. Altrimenti non avrebbe permesso simili figure e sperpero di denaro. Dal 16 marzo ad oggi quante persone hanno sulla coscienza che si sono ammalate perché non avevano la disponibilità delle mascherine?

Non è bastata la figuraccia, ancora non conclusa, con i dispositivi ordinati ad un negozio di lampadine di via PO per 35 milioni di euro. Lo stesso giorno, una fornitura minore, di 4.284.298,40 veniva affidata alla profumeria e cosmetici o qualcosa del genere, denominata Worldwide Luxury Corner Srl con sede in Roma, via Triremi 50. Anticipo in questo caso 1.775.860,00 di euro. Abbiamo preso spunto da una nota della consigliera regionale Laura Corrotti della Lega purtroppo passata in sordina.

Sono capaci tutti a fare gli imprenditori con i soldi della Regione Lazio, soprattutto quando non si è obbligati a fornire alcun tipo di garanzia in cambio. Anche in questo caso, a fronte dell’anticipo erogato, non era stata chiesta (guarda che piccolissima dimenticanza), una fidejussione.

Per loro stessa trafila della Eco. Tech. Srl, revoca del mandato e richiesta di rimborso della somma erogata.

 

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I titolari della profumeria però sono svegli, non hanno a che fare con i cavi elettrici e quindi hanno risposto per le rime alla Regione Lazio che, anche in questo caso ha fatto marcia indietro intimorita dai toni minacciosi dell’avvocato della profumeria. La Regione Lazio, quindi, si è rimangiata per l’ennesima volta tutte le accuse mosse contro di loro e messe nero su bianco da Carmelo Tulumello e usate per revocare la determinazione. Poi, come detto, retromarcia e riabilitata la fornitura per quando arriverà, sempre con la firma di Tulumello.

A questo punto sto Tulumello diventa un vero e proprio fenomeno da studiare come caso limite nella pubblica amministrazione. Non si sa mai, potrebbe ricapitare che un pollo raccomandato dal Pd, da Zingaretti che deve essere controllato da chi lo ha nominato cioè Tardiola, possa nuovamente giocare a bazzica con il soldi della Regione Lazio. Una cosa però abbiamo notato in questo secondo affidamento. Nel nuovo contratto di novazione manca anche la fidejussione a garanzia di quanto anticipato di soldi pubblici. Garantisce Tulumello? Garantisce Botti? Garantisce Tardiola? Oppure vanno a fiducia perché amici di qualcuno?

 

novazione contratto worldwide luxury

 

Intanto la 3M Italia precisa che sta fornendo dispositivi solo ed esclusivamente, in modo diretto, alla Protezione Civile Nazionale come da Decreto di Governo.

La 3M ha due stabilimenti indiziati per rifornire quel fenomeno del pizzardone reatino, uno a Shanghai e uno ad Hong Kong.

In entrambi i casi, ci fanno sapere, non commercializzano il prodotto in questo momento con altri Stati Esteri se non su commissione del Governo cinese. Le mascherine uscite dalle loro fabbriche sono finite anche in Italia e in altri Stati ma a titolo gratuito.

Come racconta il New York Times la Cina ha prodotto la metà delle maschere del mondo prima che il coronavirus emergesse lì, e da allora ha ampliato la produzione di quasi 12 volte. In tempi normali ne produrrebbe circa 20 milioni al giorno, più di sette miliardi all’anno, solitamente per fornire ospedali e operatori sanitari in numerosi Paesi. Ma il governo dallo scoppio della crisi starebbe indirizzando personalmente sia la produzione che la vendita. La 3M, azienda con sede centrale nel Minnesota negli Stati Uniti, ha affermato che la maggior parte delle maschere realizzate nella sua fabbrica di Shanghai erano state vendute in Cina anche prima dello scoppio dell’epidemia.

Divieto di esportazioni

Altri produttori, continua il quotidiano americano, affermano che il governo cinese sta ancora rivendicando l’acquisto di tutte le maschere prodotte dalle loro fabbriche nel Paese. E se una parte le dona, molte altre non permette che vengano esportate. “Le esportazioni di maschere non sono ancora autorizzate, ma seguiamo la situazione ogni giorno“, ha affermato Guillaume Laverdure, direttore operativo di Medicom, un produttore canadese che produce tre milioni di maschere al giorno nella sua fabbrica di Shanghai. Come se non bastasse, sempre come scrive il New York Times, la Cina non ha solo smesso di vendere mascherine, ma ha anche acquistato gran parte del resto dell’offerta mondiale. Secondo i dati ufficiali, Pechino ha importato 56 milioni di respiratori e maschere nella prima settimana dopo il blocco di gennaio della città di Wuhan, dove è iniziata quella che è oramai una pandemia.

Per chiudere, sembrerebbe che dall’America potrebbe arrivare una proposta di lavoro per Carmelo Tulumello da parte del famosissimo dottor Nowzaradan. Infatti se Tulumello riuscisse a far dimagrire le persone con la stessa velocità con la quale prosciuga le casse della Regione Lazio sarebbe il massimo.

In attesa delle mascherine FFP2 e FFP3 della 3M (7milioni) e la rimanenza di quelle non 3M arrivate a Firenze, dalla trincea informatica AntiCovid-19 e tutto.