Regione Lazio – Il procuratore Paolo Ielo, ha iscritto i nomi dei primi indagati nell’inchiesta: “mascherine fantasma”

“Anna Perna + altri” nel fascicolo d’indagine. Sono al vaglio diverse posizioni, tra le quali, quella del capo della Protezione Civile, Carmelo Tulumello

ROMA – Sullo scandalo delle mascherine fantasma la Procura di Roma vuole andare fino in fondo e molto velocemente. Nella giornata di ieri, infatti, sono stati iscritti i primi nomi sul registro degli indagati. Sul fascicolo “mascherine fantasma” si può leggere Ecotech – Anna Perna più altri.

Dunque si entra nel vivo dell’inchiesta e già nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori sviluppi.

Inadempimento di contratto sulle pubbliche forniture: è il reato ipotizzato dalla Procura di Roma sulla mancata consegna di sette milioni e mezzo di mascherine alla Regione Lazio da parte della Eco Tech srl. Anche la scadenza di ieri, dopo rinvii di oltre un mese, non è stata rispettata. Per l’ente pubblico, che in questa vicenda è parte lesa, sarà un bel problema trovare i responsabili a cui chiedere indietro i soldi.

Su delega del procuratore aggiunto Paolo Ielo i finanzieri del Nucleo provinciale hanno acquisto negli uffici del Dipartimento regionale della Protezione civile i contratti stipulati a metà marzo in affidamento diretto (come previsto dal regime emergenziale), lo scambio di mail e la documentazione fornita a sostegno della propria credibilità da parte della società con sede a Frascati, un capitale sociale da 10 mila euro e una composizione societaria oggetto di indagine assieme ai suoi vertici.

Nella giornata di ieri si erano fatte sempre più insistenti le voci sulle dimissioni del capo della Protezione Civile. Alla fine sarà la sua testa a rotolare, probabilmente nella giornata di oggi visto che, il cargo che doveva partire ieri dalla Cina, non è più partito.

Le sue dimissioni, ovviamente, saranno strategiche. Sono sempre più forti i rumors che annunciano una imminente iscrizione sul registro degli indagati insieme ad altre posizioni attualmente al vaglio degli inquirenti.

Ad aggravare la posizione dei dirigenti della Regione Lazio i documenti forniti ai membri della XII Commissione presieduta da Sergio Pirozzi.

Una sciatteria senza precedenti. Basti pensare che, nella cartella “schede tecniche certificati” sono state inserite foto scaricate da internet senza neanche una specifica delle caratteristiche tecniche. Suggeriamo ai dirigenti di utilizzare un piccolo motore di ricerca sul sito tineye.com dove si caricano le foto e dopo pochi secondi ti dice da quale sito sono state scaricate.

Non solo. Sempre nel dossier consegnato ai consiglieri regionali ci sono solo quattro fideiussioni. Due chiaramente false come abbiamo scoperto da subito e che appartengono alla Seguro DHI-Atlas. Altre due appartengono alla società EUROPEAN NETWORK TLC SRL di Milano. Nelle slides lette a “pappagallo” in Commissione dal vice presidente della regione, Daniele Leodori, questa società si è dimostrata seria ed avrebbe consegnato, a quanto pare, tutto il materiale. Peccato però che né Tulumello né tantomeno i suoi collaboratori si siano accorti che una di quelle polizze, era semplicemente una bozza e quindi, in caso di contenzioso, totalmente inefficace.

 

GUARDATE CON I VOSTRI STESSI OCCHI LA SCRITTA QUASI TRASPARENTE TRASVERSALE

 

polizza fideiussoria EN_FFP2

 

Non finiscono qui le sorprese. Andare nel faldone della Eco. Tech. è come sparare sulla croce rossa. Le cose sono due, o Sergio Mondin è un pazzo scatenato o si è semplicemente prestato in questo gioco per incassare un bel vitalizio. Peccato però che la galera la rischi sua moglie Anna Perna a meno che le Fiamme Gialle non lo ritengano “amministratore di fatto”.

Rileggere oggi, a mente fredda, i contratti di novazione firmati da Tulumello ci ha fatto scoprire alcuni passaggi che, senza le dovute pezze d’appoggio, potrebbero costare molto caro all’ex vigile urbano di Rieti.

Questi i passaggi sotto esame:

  1. che la ECO.TECH. SRL ha provveduto ad operarsi immediatamente dopo l’ordine di questa Agenzia all’acquisizione dei beni oggetto di fornitura presso la EXOR s.a.;
  2. che la ECO.TECH. SRL ha effettuato tutti i pagamenti necessari alla EXOR S.A. per ottenere i beni oggetto di fornitura;
  3. che in data 08.04.2020 è stata acquisita la comunicazione contenente la certificazione SGS n. SHEM1803001626CR allegata alla suddetta nota e attestante la disponibilità da parte della ditta ECO.TECH. SRL di ben 20.000.000 presidi medici e precisamente di mascherine FFP2, FFP3, 8210 e 1860 tutte della marca 3M;
  4. CONSIDERATO, peraltro, che in data 10.04.2020, con comunicazione acquisita al protocollo con n. 306697, la ECO.TECH. SRL comunicava i dati inerenti l’arrivo di parte della fornitura relativa all’ordine prot. 226582 del 16.03.2020, confermando, quindi, la veridicità e affidabilità delle informazioni fornite nella nota dello Studio Legale Quadri sopra richiamata;
  5. CONSIDERATO, per altro, che la disponibilità della ECO.TECH. SRL a fornire polizza assicurativa a garanzia dell’esatta esecuzione del contratto e degli acconti sin qui versati da questa Agenzia, appare presupposto idoneo a non subordinare l’interesse alla salute pubblica ad un’alea legata al corretto ed efficace utilizzo delle risorse pubbliche, nonostante ciò sia espressamente previsto dall’OCDPC 639/2020 e dall’art. 91 del DL n. 18/20;

Sul punto uno lasciamo libera interpretazione dell’italiano. Si riferiscono al primo contratto annullato o al secondo “rinnovato”?

Il punto due, per le Fiamme Gialle, è un gioco da ragazzi arrivare alla verità. Basterà vedere quanto e quando la Eco.Tech. ha versato i soldi in Svizzera alla Exor.

Terza eccezione, le mascherine devono essere tutte della marca 3M.

Siamo al numero quattro: perché nei documenti consegnati ai membri della XII Commissione non c’è la lettera dell’avvocato Quadrani?

Sull’ultimo punto la EcoTech si è mostrata affidabile e disponibile nel presentare due polizze false e quindi regolarizzare il nuovo contratto.

Carmelo Tulumello versione “pizzardone”

Con l’ultimo punto. il dirigente Carmelo Tulumello. rischia l’imputazione per il reato di illecita turbativa che può configurarsi anche in assenza di gara e, quindi, anche nel caso di affidamento diretto.

Questo il principio ribadito dalla Corte di Cassazione, sez. VI penale, con la sentenza n. 13432 depositata il 20 marzo 2017.

Nel caso di specie erano emersi una molteplicità di fatti illeciti, essenzialmente di turbativa d’asta (o del procedimento a monte) e di corruzione, ma anche di truffa ed abuso d’ufficio, posti in essere da un funzionario pubblico che, nella sua veste di Rup, aveva provveduto ad un affidamento diretto in via d’urgenza.

Non solo. Poche settimane fa, lo stesso procuratore, Paolo Ielo, e lo stesso nucleo investigativo della Guardia di Finanza, hanno assicurato in carcere l’imprenditore Antonello Ieffi. La sua azienda aveva l’obbligo di fornire, attraverso Consip,  3 milioni di mascherine entro 3 giorni dall’ordine. Quel materiale non è mai arrivato. Dopo varie scuse su blocchi alle dogane, è partita una verifica attraverso l’Agenzia delle Dogane da cui è emerso che di quelle mascherine non c’era traccia. Consip quindi ha revocato l’appalto e sporto denuncia. “Una puntata d’azzardo giocata sulla salute pubblica e su quella individuale di chi attendeva, e attende, le mascherine” aveva spiegato il Gip firmando l’ordinanza di arresto richiesta dalla Procura capitolina. In questo caso c’è l’aggravante della mancata denuncia alla Procura da parte della Regione Lazio e della mancata segnalazione all’Anac da parte dell’ufficio Anticorruzione interno all’ente.

Per le risposte e la verità serviranno i tempi tecnici per gli specialisti delle Fiamme Gialle. Per gli artefici di questo disastro minimo l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e sul danno causato, chi dovrà restituire i soldi all’ente Regione Lazio?

Non bastano le dimissioni di Tulumello che rischia di finire come Lusi Buzzi, unico e solo colpevole di un atto senza precedenti nella storia della nostra regione.

Se avete tempo gustatevi questa disputa in “famiglia” di quel personaggio che ha avuto il coraggio di presentare due polizze fideiussorie false:

 

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