ORTE – Riceviamo e pubblichiamo – “Con nuovo rammarico dobbiamo apprendere l’ennesimo sgarbo che la Regione Lazio, a guida Pd-Cinque Stelle, rifila al territorio della Tuscia con la scelta di Frosinone per l’alta velocità. Ad Orte, come ha detto il nostro sindaco Giuliani, era sufficiente far fermare un treno, a Ferentino bisognerà fare una nuova stazione. Ma alla Regione e a Ferrovie dello Stato questo sembrerebbe importare davvero poco, l’imperativo, evidentemente, era lo sviluppo della Ciociaria, non quello dell’Alto Lazio, richiesto a gran voce da un’azionista fondamentale come il Movimento Cinque Stelle della maggioranza zingarettiana che ha subito appoggiato l’operazione. Davanti alla politica che fa e disfa, tutto il resto è passato in secondo piano; così come l’opportunità economica di avere una stazione pronta, sulla quale, probabilmente, sarebbe stato necessario spendere meno, in un Comune che fa da perno al grande bacino che si ritaglia tra Viterbo, Rieti, Terni, Perugia, proteso verso la tratta Roma Milano. Un’area dove impera il centrodestra, ma siamo sicuri che non sia stato questo il motivo per cui Nicola Zingaretti, governatore di “tutto” il Lazio, abbia perso l’occasione di colmare il gap del sottosviluppo infrastrutturale che attanaglia l’area del viterbese, anch’essa, fino a prova contraria, parte importante del territorio regionale, che il governatore laziale Pd visita spesso per tagliare nastri, o fare passerelle, come recentemente nella strutture sanitaria viterbese. Nel piano di 18 miliardi presentato da Ferrovie dello Stato, Orte non c’è, ma ricompare nell’accoglienza agli immigrati, quando ricordarsi anche del più piccolo comune, torna utile a una certa sinistra e alle sue politiche. E Orte la sua parte l’ha sempre fatta, ospitando numerosi migranti. Prendiamo atto dell’ennesimo schiaffo rifilato da Zingaretti alla Tuscia, e a quella classe politica del Pd locale che lo sostiene e che non esce di certo rafforzata dall’annuncio di un’operazione di 18 miliardi di investimenti infrastrutturali che non porterà alla provincia viterbese nemmeno le briciole. Il comune di Orte oltre ad essere un importante centro ferroviario, con un casello autostradale a poche centinaia di metri, situato a 3 chilometri dall’Umbria, ha tutte le carte in regola per sperare ancora in un futuro di crescita e sviluppo, un appuntamento solo rimandato al quale sicuramente non mancheranno quegli amministratori più lungimiranti e meno miopi che siamo convinti si sostituiranno presto all’attuale classe politica che dirige la regione Lazio. Ora, però, ci attendiamo una presa di posizione forte, per quello che è stato fatto ad Orte, da quel centrosinistra locale, invitandolo, per questa volta, ad ammainare la bandiera di partito, e innalzare quella del nostro territorio, come è stato fatto con quel voto all’unanimità nel consiglio comunale straordinario per l’alta velocità. Dobbiamo farlo, dobbiamo combattere uniti, per Orte e per il suo futuro”. Così in una nota Marco Tofone, presidente del consiglio comunale, ed il consigliere comunale Enrico Delle Macchie