ROMA – Lo scandalo mascherine alla Regione Lazio, con forniture milionarie sottoscritte dal capo della Protezione Civile, Carmelo Tulumello, ed elargite a piccole società senza nessuna solidità economico/finanziaria, ha messo in chiara evidenza gli attuali equilibri all’interno della Pisana.
Stupisce, infatti, l’assordante silenzio di due partiti di opposizione, il Movimento 5 Stelle e Forza Italia.
In realtà le ultime vicende hanno soltanto rafforzato alcune convinzioni che in regione sono già evidenti da tempo.
Gli ex paladini dell’onestà e della trasparenza sono entrati mani e piedi nella maggioranza di Zingaretti, trasformando quella che una volta era l’anatra zoppa in una maggioranza di centrosinistra solida come non lo è mai stata nella storia della regione Lazio.
Il Gruppo dei consiglieri pentastellati, una volta appreso delle acrobazie di Tulumello, non ha proferito parola.
Anzi, ad ascoltare con attenzione la commissione bilancio di lunedì 20 aprile, sembra essersi arroccata su una specie di difesa d’ufficio del governatore Zingaretti e del suo vice Leodori.
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle è l’ex candidata alla carica di Governatore del Lazio, Roberta Lombardi. La stessa, però, vista la linea politica adottata dal suo Movimento, potrebbe inviare una comunicazione al Presidente del Consiglio regionale e cambiare la denominazione del Gruppo da “Movimento 5 Stelle” a “PD 2.0”.
Il più grande alleato della capogruppo Lombardi è Marco Cacciatore, Presidente della commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Lazio, attore protagonista del pasticciaccio PTPR, approvato in maniera maldestra dalla maggioranza di centrosinistra.
Cacciatore, soprannominato simpaticamente “Fascetta nera” per il suo frequente utilizzo (anche all’interno dell’Aula della Pisana) di una fascia che raccoglie la sua riccia chioma stile “Riccardo Cocciante”, è stato protagonista di numerose votazioni a braccetto con il centrosinistra. Ricordiamo, infine, che la Lombardi occupa un’altra poltrona: la presidenza Commissione speciale sui piani di zona per l’edilizia economica e popolare.
Unica voce fuori dal coro Davide Barillari, che infatti è stato cacciato dal Movimento.
Cosa dire di Forza Italia? Le giravolte berlusconiane sul MES, che contrastano con la posizione tenuta dagli altri due leader di centrodestra, Meloni e Salvini, sono la diretta conseguenza di quello che alla Pisana succede già da due anni.
Nelle elezioni del marzo 2018 Forza Italia ha eletto ben 6 consiglieri ma attualmente, il Gruppo, è composto soltanto da due unità: Pino Simeone e Pino Cangemi, anche se i due consiglieri, oggi, più che Pini sembrano essere vere e proprie Querce.
Cangemi, attualmente, ricopre il prestigioso incarico di Vicepresidente del Consiglio regionale. La poltrona, il Pino romano, l’ha occupata a seguito dei “problemi” giudiziari avuti da Adriano Palozzi (il quale non l’ha presa bene, se è vero che ha poi fatto ricorso al TAR).
In quel periodo la maggioranza zingarettiana era più zoppa che mai (ricordiamo la famosa mozione di sfiducia in cui Zingaretti si è salvato grazie al viaggio all’estero e al voto favorevole di due ex forzisti, Ciacciarelli e Cartaginese) e, anche grazie alla regia dell’attuale Presidente del Consiglio, Mauro Buschini, venne siglato il “Patto d’Aula” con l’appoggio alla maggioranza di centrosinistra dello stesso Cangemi e di Enrico Cavallari (oggi esponente di Italia Viva). Il premio? La Vicepresidenza dell’Aula.
Simeone è il capogruppo ma anche lui, come la Lombardi, occupa due poltrone. Presiede anche l’importantissima Commissione Sanità.
Ruolo che avrebbe potuto avere un peso specifico importante nella vicenda riguardante la fornitura delle mascherine, magari convocando una seduta di commissione ed invitando le rappresentanze di medici ed infermieri, l’assessore alla Sanità, D’Amato, e tutti i vertici delle Asl.
In quella sede avrebbe potuto chiedere lo stato dell’arte su l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale per il personale delle strutture sanitarie del Lazio ed informare il consiglio regionale sulle eventuali carenze delle stesse. Invece, l’esponente pontino, da sempre uomo forte di Fazzone alla Pisana, non solo non ha investito la commissione di questo gravissimo disservizio per medici e infermieri, causato dalla cattiva gestione di Carmelo Tulumello, ma ha preferito tenere la linea del silenzio, come il suo collega di Gruppo Pino Cangemi.
Ne avranno parlato i vertici regionali di Forza Italia? Il coordinatore Claudio Fazzone ed il suo Vice Gianluca Quadrini? Sembra proprio di no, anche se il buon Gianluca, con il cognome che ha, dovrebbe essere portato a prestare maggiore attenzione allo sperpero di denaro pubblico.
NOVECENTO