Cerveteri – “Noi siamo al vostro fianco.- Così in una nota i consiglieri comunali Aldo De Angelis (Trasparenza e Legalità), Salvatore Orsomando e Maurizio Falconi (Italia Viva) – .
Quando, dopo quasi due mesi dalla sospensione lavorativa quasi si intravedeva l’agognato traguardo, il nuovo Decreto Governativo ha rinviato ulteriormente la fine del ”lockdown” allungando ancora i tempi di riapertura per molte attività commerciali al 18 maggio mentre per i bar e la ristorazione in generale dovranno attendere un altro mese abbondante, fino al primo giugno il che potrebbe significare far morire la ristorazione già agonizzante dopo mesi di mancati incassi. L’ annuncio delle misure è stato un vero e proprio colpo di grazia che ha portato, soprattutto a Cerveteri, rabbia e timore tra i commercianti per i quali riaprire subito è motivo di vita o di morte perché ogni giorno di chiusura in più produce danni gravissimi e mette a rischio imprese e lavoro. Abbiamo ricevuto l’appello di tantissime attività, schiacciate dai costi di gestione (affitti, personale, merci deperite) che rischiano di non poter riaprire come abbiamo ricevuto i “giusti”sfoghi di altre che dicono di aver subito cali di fatturato del 70%-80% e dovranno addirittura reinvestire per adeguarsi alle nuove misure di sicurezza come non sanno se riusciranno a riaprire a giugno perché non sono chiare nemmeno le regole perché, specialmente sui dispositivi di protezione, non c’è chiarezza. Alla luce di questa gravissima situazione, pur comprendendo che l’Amministrazione Comunale non può intervenire sulle riaperture, chiediamo a tutti i commercianti di Cerveteri che condividono questo malessere di compiere un doppio gesto simbolico (come hanno già fatto in tutta Italia), consegnare le chiavi della loro attività al Sindaco e, la sera prima della consegna, accendere simbolicamente le luci dei loro locali (una sorta di flashmob). Siamo ben consci che si tratta di azioni prettamente “simboliche”, come la consegna delle chiavi al primo cittadino, ma rappresentano sicuramente un valore aggiunto alla contestazione che sta avvenendo anche a livello nazionale. All’Amministrazione Comunale chiediamo di agire subito e in sicurezza per evitare il collasso economico delle attività del territorio di Cerveteri cercando di mettere in campo adeguate misure economiche a sostegno della prevista riapertura. Si potrebbe prevedere l’azzeramento del Cosap con l’esenzione dal pagamento per gli ambulanti dei mercati e per i dehors per il periodo che va da marzo al 31 dicembre 2020 inoltre, per i dehors potrebbe essere utile l’autorizzazione all’ampliamento gratuito degli spazi, così da permettere maggiore distanziamento tra i tavoli, ma garantire comunque l’accesso a un numero congruo di clienti, mantenendo inalterato il rispetto dei parametri di sicurezza. Anche lasciare definitivamente aperti i varchi Ztl favorirebbe il servizio di take-away come si potrebbe vagliare l’ipotesi di esentare dal pagamento del Cosap tutte le occupazioni legate a interventi di edilizia privata, così da agevolare la ripartenza del settore edilizio. Per la Tari si potrebbe pensare all’esenzione, almeno per la parte variabile e per il periodo di chiusura, di tutte le attività dei settori corrispondenti ai codici Ateco per cui è stata prescritta la chiusura. L’avevamo già proposto ma si potrebbe ipotizzare anche la riduzione dei canoni di concessione e locazione dei fondi commerciali di proprietà comunale e ad un invito ai proprietari di locali affinché, in questo momento, vadano incontro alle esigenze e alle difficoltà di pagamento da parte degli inquilini. Vista la situazione non sarebbe male l’azzeramento, fino al 31 dicembre, delle tariffe degli impianti sportivi come, per quanto riguarda l’Amministrazione, vi potrebbe essere l’ipotesi di ricorrere alla rinegoziazione dei mutui, che varrebbe un risparmio della quota capitale per il 2020. Cari Commercianti di Cerveteri Noi siamo al vostro fianco ed è per questo che vi invitiamo a riconsegnare, seppur simbolicamente, le chiavi al Sindaco perché, secondo noi, il nuovo Dpcm è “commercialmente” irragionevole e produrrà danni gravissimi a una economia già debole e, per il momento, i provvedimenti economici messi in atto sono solo dei palliativi e non delle risposte concrete perché il Governo, se vuole cercare di tamponare la situazione, dovrà fornire indennizzi e finanziamenti a fondo perduto e tanto altro”.