Regione Lazio – Albino Ruberti: il capo di gabinetto di Zingaretti multato

ROMA – Altro giro altro regalo da parte degli uomini dello staff dell’indecifrabile ed incapace governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

Albino Ruberti, capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio, il primo maggio, festa nazionale dei lavoratori, è stato sorpreso al Pigneto da una pattuglia di poliziotti lontano dal proprio domicilio. Il Messaggero racconta che ad allertare le forze dell’ordine sarebbe stata la segnalazione di un cittadino che avrebbe notato sul balcone del vicino un viavai di persone sconosciute, tra cui Ruberti, che si apprestavano a festeggiare la ricorrenza.

Nonostante il decreto-legge 25 marzo 2020, che consente gli spostamenti da casa solo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità Ruberti, arrogante come del resto tutti gli uomini di Zingaretti, aveva deciso di fare baldoria. Forse festeggiavano il presunto arrivo delle mascherine alla Protezione Civile.

All’arrivo degli agenti in via Macerata, Ruberti si è subito autodenunciato, senza opporre resistenza, ma una serie di malintesi – scrive Il Messaggero – ha fatto surriscaldare gli animi, che si sono rasserenati solo dopo l’arrivo di altre pattuglie.

«Sono stato giustamente multato perché non mi trovavo al mio domicilio – la spiegazione di Ruberti – stavo partecipando a un pranzo di lavoro in una abitazione privata. Negli ultimi 60 giorni ho praticamente vissuto alla Regione e, considerata la festa nazionale, ho preferito fare questo incontro a pranzo per poi tornare a casa dai miei familiari. Chiaramente lunedì pagherò la multa».

Un pranzo di lavoro il primo maggio? Un comunista come Ruberti, con l’arroganza che l’ha sempre contraddistinto e la spocchia di quelli che pensano di farla sempre franca, avrebbe voluto far credere che stesse lavorando.

Che problema c’è a pagare la multa con quello che guadagna lui. Invece di festeggiare poteva predisporre gli atti per escutere la fideiussione della Seguros DHI Atlas e far recuperare tutti quei milioni che, l’allegra brigata, ha utilizzato per l’acquisto di mascherine che arriveranno per la prossima pandemia.