Regione Lazio – Impianto di Rifiuti a Patrica (FR). Barletta e Pomponi come il gatto e i Volponi

PATRICA – Il famoso detto “meglio tardi che mai” non sempre può valere. Sicuramente non ha efficacia nella querelle riguardante l’impianto di rifiuti che sta sorgendo in provincia di Frosinone, nel territorio tra Patrica e Supino, vista l’improvvisa e pericolosa accelerata che la Giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti ha dato negli ultimi giorni.

Nei mesi scorsi il sindaco di Patrica, fino ad allora esponente del PD, ha protestato duramente contro questa decisione, arrivando alle dimissioni dal partito perché in aperto contrasto con il Governatore e con i due esponenti di maggioranza del territorio (il Presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini e la consigliera Sara Battisti).

Alcuni giorni fa l’atto di Organizzazione della Giunta a firma Andrea Tardiola, dopo l’annullamento della Conferenza dei servizi, ha di fatto previsto una decisa accelerata nello snellimento della procedura di autorizzazione dell’impianto anche attraverso la convocazione, per giugno, di una conferenza interna per esprimere un Parere Unico.

Il provvedimento, che prevede la nomina di Flaminia Tosini quale rappresentante unico legittimato ad esprimere la posizione unica della Regione Lazio e delle amministrazioni ad essa riconducibili, ha esasperato gli animi già comunque molto tesi.

Il sindaco di Patrica, che già aveva espresso parere contrario mesi fa, ha rincarato la dose e denunciato l’immobilismo degli amministratori locali.

Hanno suscitato molto clamore anche le proteste di consiglieri comunali di opposizione che hanno portato ad una serie di atti contrari alla realizzazione dell’impianto. Basti pensare all’interrogazione presentata dal Gruppo regionale di Fratelli d’Italia e quella presentata da due consiglieri del M5S.

 

Gianfranco Barletta (sx) con Giovanni Pomponi (dx)

 

Tutta la documentazione ufficiale sulla richiesta di realizzazione dell’impianto da parte della Italservizi 2000 srl si trova sul sito della Regione nella sezione dedicata alla gestione dei rifiuti.

Dall’analisi di detta documentazione si evince che il comune di Supino, per circa un anno, è rimasto fermo ed immobile nel subire le scelte calate dai Palazzi romani.

Oltre al comune di Patrica, tanto per fare un esempio, il comune di Ceccano, già il 5 agosto 2019, ha inviato una comunicazione ufficiale agli Uffici preposti per ribadire: “Con riferimento al progetto in esame il comune di Ceccano esprime il proprio parere negativo alla realizzazione sul territorio di un ulteriore impianto di trattamento di rifiuti. L’amministrazione comunale ribadisce il proprio pensiero sulla necessità di salvaguardare un territorio già fortemente antropizzato per la presenza di industrie trattanti rifiuti e riciclo di ogni genere. Ricordiamo che non a caso la Valle del Sacco è un Sito di Interesse Nazionale (SIN) particolarmente attenzionato in quanto risulta essere tra i più inquinati della Regione se non d’Italia”.

Come detto, dalla documentazione prodotta dall’inizio della pratica ad oggi, non si ha notizia di nessuna comunicazione dei comuni di Supino e Morolo. In particolare stupisce l’immobilismo degli amministratori di Supino, vista la vicinanza del futuro impianto alle abitazioni dei supinesi.

Poi, all’improvviso, dopo il clamore dei giorni scorsi, il sindaco di Supino, Gianfranco Barletta, ha pubblicato un post sulla sua pagina facebook: “Giovedì 7 maggio in accordo con il sindaco di Morolo Gino Molinari abbiamo inviato al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al presidente del consiglio regionale Mauro Buschini e alla consigliera regionale Sara Battisti una richiesta di incontro urgente per verificare con loro la situazione ambientale del nostro territorio.

Incontro che riteniamo fondamentale soprattutto alla luce delle richieste di nuovi insediamenti industriali che trattano rifiuti e che potrebbero incidere in maniera pesantissima sulle nostre terre.

A loro rappresenteremo la nostra assoluta contrarietà a queste nuove aziende ribadendo la necessità di rivedere l’idea stessa di sviluppo dei nostri territori orientandola sempre di più verso una grande attenzione al rispetto dell’ambiente”.

Questa reazione stupisce nei modi e nei tempi. Se il comune di Supino è contrario all’impianto, perché non ha inviato a tempo debito e nell’ufficio preposto una comunicazione ufficiale (come ha fatto il comune di Ceccano) in cui si dichiarava questa intenzione?

Eppure il sindaco Barletta ha la fortuna (o sfortuna?) di avere nella sua maggioranza il vicesindaco, Giovanni Pomponi, che da anni occupa un posto di rilievo e ben retribuito all’interno del palazzo di via Cristoforo Colombo.

Possibile che dopo tanti anni di duro lavoro presso la Giunta regionale il vicesindaco non abbia saputo consigliare a Barletta la strada giusta dal punto di vista amministrativo?

E, magari, avrebbero anche potuto protestare quando la Direzione Rifiuti ha annullato la riunione convocata per il 12 marzo causa Covid-19, senza prevedere una successiva convocazione.

Perché muoversi soltanto ora?

Ha pesato il clamore delle interrogazioni regionali e l’attivismo dei consiglieri di opposizione dei comuni di Patrica e Supino?

Una serie di dubbi anche sulla comunicazione descritta nel post. Perché inviare una lettera al Presidente Zingaretti, a Buschini e Battisti?

Che competenze hanno gli ultimi due in materia di rifiuti?

Magari Pomponi poteva suggerire al sindaco di inviare una comunicazione anche all’assessore ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani.

Meglio ancora, però, inviare una lettera all’Ufficio preposto al rilascio delle autorizzazioni.

Anche perché l’Ufficio dove lavora Pomponi, cioè la “Struttura Tecnica Permanente per le Funzioni di Programmazione, Valutazione e Controllo”, rientrante nella mega galassia dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente della regione, qualche contatto con i Dirigenti regionali dovrebbe averlo. Oppure è proprio questo il motivo dell’assordante silenzio di questi mesi?

Suggeriamo a Barletta, nel caso di un incontro con i destinatari della lettera, di organizzare, a seconda dell’orario, uno spritz oppure un pranzo a base di ostriche e champagne.

In quest’ultimo caso Pomponi potrebbe anche coinvolgere il suo dirigente, il capo di Gabinetto della Giunta, Albino Ruberti. Per le mascherine si possono rivolgere al Responsabile della Protezione Civile regionale, Carmelo Tulumello.

Barletta e Pomponi, più che il gatto e la volpe, sembrano proprio due….. VOLPONI.

FELICE CICERO