Lo ha detto al clero riunito in Cattedrale. Al nuovo vescovo: “Venga con gioia e serenità”
CIVITAVECCHIA – «Il Pastore che il Papa ha nominato per questa Chiesa di Civitavecchia -Tarquinia è S. E. Mons. Gianrico Ruzza, finora vescovo ausiliare del settore Sud della diocesi di Roma.
Ci prepariamo ad accoglierlo con affetto e lo accompagniamo fin da ora con la nostra preghiera».
È stato il vescovo Luigi Marrucci a comunicare la nomina del suo successore alla guida della diocesi. Il presule ha riunito questa mattina, nella Cattedrale di Civitavecchia, il clero della diocesi, i direttori degli uffici di Curia, i collaboratori e il consiglio pastorale per dare lettura del documento di nomina in contemporanea alla nota diramata dalla Sala Stampa Vaticana e alla medesima comunicazione data nella Diocesi di Roma.
«Do la mia piena obbedienza al nuovo pastore – ha detto monsignor Marrucci – che la Provvidenza ci invia; lo invito a venire con serenità e gioia, perché questa è una Chiesa in cui presbiteri e laici vogliono crescere e camminare insieme, guidati dalla Parola, per una vita di comunione e di fraternità».
Monsignor Ruzza è vescovo titolare di Subaugusta e ausiliare del settore Sud della diocesi di Roma, nonché delegato diocesano per la Pastorale di ambiente e delegato per la Pastorale familiare con incarico specifico per lo sviluppo del catecumenato matrimoniale e la preparazione dell’Incontro internazionale delle famiglie del 2021. In precedenza ha ricoperto i ruoli di prelato segretario del Vicariato di Roma da settembre 2017 a maggio 2019, ed è stato ausiliare per il settore Centro da giugno 2016 a maggio 2019.
«Con grande gioia ho appreso la notizia della mia nomina a Vostro Vescovo da parte di Papa Francesco e “in fretta” – come Maria verso sua cugina Elisabetta – desidero venire a voi, per pormi al vostro servizio». Inizia così il messaggio di saluto che il vescovo Gianrico Ruzza ha indirizzato alla diocesi che lo accoglie, letto in Cattedrale dal vicario generale monsignor Rinaldo Copponi. «Il mio pensiero di benedizione – scrive il presule – va anzitutto ai “piccoli” del Vangelo: a coloro che vivono in condizioni di disagio, di precarietà e di povertà e ai tanti sofferenti nel corpo e nello spirito. Il Signore che si fa carico dei dolori dell’uomo vuole farvi sentire la Sua presenza.Un caloroso saluto alle famiglie, che vivono la gioia e la fatica dell’educazione di bambini e ragazzi; in modo particolare rivolgo un pensiero affettuoso e grato agli anziani della nostra comunità diocesana: continuate a donarci memoria e sapienza e rimproverateci se non vi curiamo abbastanza!Con entusiasmo e tanta speranza saluto i giovani delle nostre città e dei nostri paesi: mi auguro che non vi sentiate mai incompresi o poco considerati. Vi chiedo: se le nostre comunità non riescono a farvi sentire la loro vicinanza e la loro presenza, gridate le vostre domande!La nostra comunità accoglie tanti lavoratori e – purtroppo – ora anche tanti che hanno perso il proprio posto di lavoro: sappiate che il Signore Gesù che ha scelto di lavorare con mani d’uomo (GS 22) è accanto a ciascuno di voi per condividere, sostenere e consolare».
Nato a Roma il 14 febbraio 1963, monsignor Gianrico Ruzza è stato ordinato sacerdote il 16 maggio 1987 dal cardinale Ugo Poletti, allora vicario del Papa per la diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano; nominato cappellano di Sua Santità il 17 luglio 1997, è stato eletto vescovo l’8 aprile 2016 e consacrato l’11 giugno 2016 dal cardinale emerito Agostino Vallini. Ha compiuto gli studi al Pontificio Seminario Romano Maggiore, di cui è diventato poi assistente dal luglio 1987 al marzo 1990 e quindi vicerettore fino al settembre 1997. Ha conseguito la licenza di Diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana, si è iscritto al corso di dottorato alla Pontificia Università Lateranense e ha frequentato lo Studio rotale sostenendo tutti gli esami.