Chiedo scusa a mia moglie e alla mia famiglia per la prova a cui il mio impegno politico le sta sottoponendo
VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: Ho appreso della pubblicazione dell’ordinanza del Tribunale di Civitavecchia, con la quale il Collegio ha rigettato il ricorso da me proposto, avverso il provvedimento di sospensione dalla carica di Sindaco del Comune di Montalto di Castro.
Il Collegio ha ritenuto la sollevata questione di legittimità costituzionale dell’art. 11 del D. lgs. n. 235/2012 non fondata.
Dall’esame dell’ordinanza emergono errori che inficiano la correttezza della pronuncia.
Il Collegio ha confuso gli effetti che la sospensione determina a seconda che si tratti di primo o secondo mandato elettorale e ha erroneamente ritenuto che la misura garantirebbe in qualsiasi caso lo svolgimento del mandato nella misura del 30% senza pregiudizio del diritto all’elettorato passivo.
Avverso tale ordinanza i miei avvocati stanno predisponendo l’atto di appello che verrà depositato entro pochi giorni.
I prossimi mesi saranno decisivi per il comune di Montalto di Castro, soprattutto per l’importante decisione della commissione tributaria regionale, relativa ai contenziosi con Enel. Una battaglia che da anni stiamo portando avanti, che ci ha visti già vincitori in commissione provinciale, per restituire ai Montaltesi il giusto ristoro per la presenza della centrale. Una mia battaglia.
L’amministrazione avrà così la possibilità di programmare molte iniziative, alle quali sono certo aderiranno i consiglieri comunali più illuminati.
Mi sento trattato in modo diverso dalla maggior parte dei sindaci colpiti da questo provvedimento, per molti dei quali la sospensione si è risolta in pochi giorni. Sono stato processato per motivi assurdi e perseguitato quotidianamente con un accanimento mai visto prima, ma continuo a lottare per trovare giustizia.
Non mi sono arricchito con operazione economiche, tantomeno derivate da decisioni del consiglio comunale.
Forse ho il peccato di essere poco arrogante e cattivo, ma non vorrei che queste caratteristiche venissero scambiate per debolezza o avessero fatto degenerare anche l’attività di controllo: carrierismo e protagonismo potrebbero distorcere la visione della realtà, anche inconsapevolmente. A rimetterci è la verità.
In questi anni mi sono trovato accusato di tutto: di far costruire baracche abusive, mentre scrivevo di farle abbattere, di dare posti di lavoro e di non darli, di aiutare i deboli per voto di scambio, anche a chi il voto neanche può darlo, di ristrutturare case popolari, di inquinamento del mare, quando fiorivano le alghe (analisi Arpa), ecc.
Consentitemi di dire che non è normale.
Mi sacrifico, ma chi sta sbagliando, sia egli consapevole o inconsapevole, verrà chiamato a rispondere delle proprie azioni.
Chiedo scusa a mia moglie e alla mia famiglia per la prova a cui il mio impegno politico le sta sottoponendo.
Ringrazio Luca Benni, vice sindaco e sopratutto amico, chiamato a sopperire alla mia assenza causata da una legge assurda. Grazie a Silvia, Rita, Ornella, Giovanni, Fabio e Alessandro per l’amicizia, la stima e il grande lavoro che stanno facendo. Grazie agli amici dei Gruppi politici di Montalto e Pescia. Grazie a Forza Italia, al coordinatore provinciale Alessandro Romoli e ai membri del direttivo, al Sen. Francesco Battistoni e all’On. Alessandro Battilocchio.
Ultimo, ma non per importanza, un particolare ringraziamento al Presidente Antonio Tajani.
Nulla scalfirà la mia passione politica, il mio impegno sociale, i sani principi che mi hanno insegnato le persone a me vicine.
Non permetterò che azioni esterne o interessi colpiti, modifichino il sentimento e il voto popolare.
Sergio Caci