Chi sono i governatori più amati d’Italia, secondo “Governance poll 2020”

ROMA – Sono tutti di centrodestra i quattro governatori più amati d’Italia. A delineare questo scenario è la classifica stilata per il Governance Poll del Sole 24 Ore.

Sul podio, subito dopo Zaia, in assoluto il governatore più gradito,  si piazzano Massimiliano Fedriga (Friuli V.G., Lega, 59,8%), Donatella Tesei (Umbria, Lega, 57,5%) e Jole Santelli (Forza Italia, 57,5%).

Al quinto posto, con consensi in crescita rispetto al giorno delle elezioni (dal 51,4 al 54%), si classifica il primo governatore del centrosinistra, quello dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Dopo di lui Marco Marsilio (regione Abruzzo), Christian Solinas (Sardegna) passa dal quinto posto (nel 2019), all’ottavo, a pari merito con Giovanni Toti (Liguria).

A salire è il dem Vincenzo De Luca (Campania) politicamente molto vivace durante l’emergenza sanitaria, che dal tredicesimo guadagna due posti, così come Nello Musumeci (Sicilia) che dal quindicesimo si ritrova al dodicesimo.

Tredicesimo Attilio Fontana,  scende Enrico Rossi (Toscana), del centrosinistra, che dal settimo di ritrova al decimo; Michele Emiliano (Puglia), dal decimo finisce al numero 16 alla pari con Luca Ceriscioli (Marche), ma soprattutto Nicola Zingaretti (Lazio), anche segretario del Pd, che dalla posizione numero nove piomba alla diciottesima, l’ultima (31% dei consensi).

Salvini: «Orgoglioso per Zaia, Fedriga e Tesei»

Matteo Salvini ha espresso soddisfazione per il risultato: «Dei quattro governatori più apprezzati d’Italia, i primi tre sono della Lega: orgoglioso di Luca Zaia, Massimiliano Fedriga e Donatella Tesei».

Il leader leghista ha sottolineato anche la posizione in classifica di Zingaretti: «Ultimo è Nicola Zingaretti, presidente del Lazio e leader del Pd: governa la Regione e a livello nazionale ma la maggioranza ha bocciato perfino il pacchetto di interventi per il sisma 2016 a favore del Lazio.

La Lega parla con i fatti e con l’ottima amministrazione, il Pd con gli aperitivi sui Navigli e con gli schiaffi agli italiani».