SANTA MARINELLA – Con una determina che porta la data di ieri, l’amministrazione comunale ha deciso di revocare la concessione per la gestione estiva dello stabilimento balneare comunale Perla del Tirreno in quanto, l’impresa che si è aggiudicata la gara di appalto, non ha ottemperato alle prescrizioni previste nel contratto.
La ditta, la Tirreno Srl, infatti, ha preso possesso dell’immobile il 9 giugno, a causa del ritardo dovuto ai problemi creati dal Coronavirus che non hanno consentito di aggiudicare lo stabilimento nei tempi previsti.
Il Comune, comunque, ha proceduto a consegnare le chiavi alla ditta per permettere a quest’ultima di effettuare i lavori di messa in sicurezza previsti nel contratto di locazione e realizzati nei giorni successivi.
“Il concessionario – spiega il consigliere di minoranza Francesco Fiorucci – ha preso possesso il 9 giugno dello stabile ma a quanto mi risulta non ha pagato l’intero canone di 268mila euro più Iva, che avrebbe dovuto versare ancor prima di aprire i battenti. Allo stesso tempo, però, avrebbero dovuto firmare il contratto, ma a quanto sembra l’atto non è stato sottoscritto.
Che non abbiano versato l’intero canone, lo si rileva dalla mancanza di una delibera o di una determina che ne attestino il pagamento.
Certo che emettere una determina di revoca dell’aggiudicazione della gara quando siamo praticamente a fine luglio, mi sembra una presa in giro”.
Dagli atti ufficiali risulta che il 9 luglio il Comune ha inviato una lettera al concessionario dove era riportate alcune richieste e tra queste la sottoscrizione del contratto di appalto, il pagamento della cauzione pari al 10% dell’importo di aggiudicazione, la polizza per responsabilità civile verso terzi, la polizza a garanzia del pagamento dell’Iva dovuta sull’importo contrattuale, l’attestazione dell’avvenuto pagamento dell’intero importo di aggiudicazione, la copia della concessione demaniale.
“Nonostante il tempo trascorso – si legge nella determina – non sono giunti gli atti richiesti. Il Comune, concede alla Tirreno dieci giorni di tempo a partire dal 21 luglio, per mettersi in regola”.
Qualche giorno fa, comunque, la società ha versato nella casse comunali un anticipo del canone pari a 100mila euro, se entro il 31 dovesse provvedere al saldo, l’atto di revoca sarà dichiarato nullo.