Valentano – “Apprendo con preoccupazione la notizia della presunta volontà del Ministero dell’Interno di individuare il complesso dell’ex Convento dei Frati Minori di Valentano quale luogo deputato ad accogliere migranti posti in quarantena per probabile infezione da Covid-19”.
E’ il sindaco Stefano Bigiotti a dichiararlo attraverso una nota, che prosegue: “Una scelta che, se realizzata, non faticherei a definire scellerata, sbagliata e pericolosa, non solo per il regime vincolistico che vieta la messa in dimora dell’area e per la mancata agibilità dei locali interessati di cui ho già informato la Prefettura di Viterbo, ma, soprattutto, per i gravissimi risvolti in materia di sicurezza e contenimento che le misure anticovid prevedono, che mai potrebbero trovare applicazione nello storico Santuario della Madonna della Salute.
Se questo scenario si realizzasse, significherebbe che il Ministro dell’Interno sta agendo con una inaccettabile faciloneria e in totale spregio dei territori, vanificando dunque gli sforzi fatti sinora dai Sindaci, dai volontari di protezione civile e della Croce Rossa, rendendo per giunta nulli i sacrifici compiuti dei commercianti e dai cittadini che attendono ancora la millantata -e mai arrivata- cassaintegrazione.
Se Luciana Lamorgese non è in grado di assicurare tempestivamente i rimpatri di chi continua a sbarcare in Italia privo di legittimazione, senza per altro averne certezza delle reali condizione sanitarie, pensando così di poter disporre a piacimento dei territori comunali in piena emergenza sanitaria, chieda immediatamente scusa alla Nazione e si dimetta.
Non si voglia interpretare questo mio disappunto come atto di razzismo, perché la mia ferma condanna per la superficiale modalità di accoglienza posta in essere dal Ministro va a tutela dei cittadini che mi onoro di rappresentare, come anche dei migranti stessi, che incontrano in Italia un Governo incapace di assicurare un’ospitalità dignitosa, ma soprattutto sicura per tutte le persone coinvolte.
Ringrazio il Senatore Battistoni per aver prontamente presentato una interrogazione parlamentare al fine di chiarire questa assurda vicenda, che auspico comunque non trovi diretta attuazione. Ribadisco infine che Valentano non è territorio disponibile per uso e consumo di nessuno, neanche per il Viminale”. Conclude il primo cittadino.