ROMA – “Finalmente si intravede un po’ di giustizia per la povera Elena Aubry e la sua famiglia. Sei indagati per la sua morte avvenuta nel maggio 2018 a causa delle radici killer lungo via Ostiense che le fecero perdere il controllo della moto.
Per la procura il decesso è da imputare a chi aveva la responsabilità di manutenere la strada.
Bene aveva fatto la nostra capogruppo al X Municipio, Monica Picca, a presentare un esposto alla Procura a seguito dell’incidente visto che la sua richiesta formale di intervento sulla sicurezza stradale era rimasta inascoltata dal sindaco Raggi e dalla sua amministrazione.
Rivendichiamo con orgoglio tutta l’azione portata avanti dalla nostra capogruppo. Auspichiamo ora che le indagini si concludano in tempi brevi”.
Lo dichiara il deputato della Lega Claudio Durigon, coordinatore di Roma e Provincia del partito.
Omicidio stradale perché, a causa dell’insufficiente manutenzione di via Ostiense vicino al chilometro 25,5, non è stata tutelata la sicurezza di ciclisti, automobilisti e centauri. Carenze che il 6 maggio del 2018 hanno finito per provocare la morte di Elena Aubry, la 25enne deceduta cadendo con la sua Honda Hornet per via degli avvallamenti e delle radici mai rimossi dalla strada. Queste le accuse formulate nei confronti di sei indagati – tre dipendenti comunali e tre privati – che ora rischiano il processo per la tragica scomparsa della ragazza dopo la chiusura delle indagini disposta dal pm Laura Condemi.