Capranica – Sul caso mascherine della Comoflex indagano i carabinieri

CAPRANICA – Sulla vicenda legata alle mascherine acquistate dal sindaco Nocchi indagano i carabinieri. A darne notizia lo stesso sindaco la settimana scorsa durante il consiglio comunale.

Tutto nasce da esposti ed interrogazioni presentate dalle opposizioni e dalle associazioni civiche (clicca qui).

Era il 6 maggio scorso quando, il Comune di Capranica, comprò le mascherine dall’impresa di proprietà di un consigliere comunale in affidamento diretto e ad un prezzo superiore a quanto fissato dal commissario Arcuri.

Il consigliere comunale Franco Cavalieri aveva verificato  già allora questa situazione, con risultati sconcertanti: pagamenti  non corrispondenti agli ordini effettuati e mascherine fatte passare per gratuite quando  invece lautamente pagate.

Le mascherine prodotte dalla Comoflex, piccola ditta di Capranica, non furono acquistate solo dal Comune di Capranica, ma anche dalla Provincia di Viterbo dove il sindaco Nocchi ricopre la carica di presidente, per un importo superiore a quanto pagate per il comune, addirittura 1,40 euro a mascherina.

Ma il consigliere Cavalieri ha sempre voluto vederci chiaro, questa la sua interrogazione del 12 giugno in consiglio comunale : “Con la determinazione n 186 del 6 maggio u.s. il responsabile del settore 3 , area tecnica architetto Fabrizio Morera affida alla ditta Comoflex sns di Morera Riccardo & C, consigliere di maggioranza di questo comune, la fornitura di mascherine protettive in tessuto multiuso e monouso da distribuire alla comunità capranichese per il contenimento della diffusione del Covid-19 per un importo complessivo di 4.867,80 euro iva compresa al prezzo di euro 0,90 cadauna e 2.250 dovevano essere omaggio della ditta. In data 8 maggio le mascherine sono state consegnate al comune e, nello stesso giorno, Comoflex emette fattura elettronica che il 12 maggio viene saldata”.
“Un gesto miracoloso,  solo quattro giorni per essere pagati da una pubblica amministrazione” sottolinea  Cavalieri, che prosegue nell’interrogazione.
“Si fa presente che in due circostanze 17 marzo e 4 maggio il comune, tramite la Croce Rossa ha distribuito gratuitamente delle mascherine ai cittadini.
Mi sono recato personalmente all’ufficio tecnico il 10 giugno, per chiedere spiegazioni all’architetto Morera,  per sapere dove fossero le mascherine ordinate il 6 maggio con determina 186, il quale mi ha risposto che erano già state consegnate e che  la fine della distribuzione era avvenuta il 5 maggio cioè un giorno prima della determina. Dietro il mio incalzare, ha ammesso che si trattava di un ordine falso, a sanatoria del pagamento delle mascherine distribuite in precedenza. Dunque la determinazione 186 risulta essere un falso in atto pubblico, questa la mia denuncia, sperando che vengano presi provvedimenti in merito verso i responsabili. Mi riservo di denunciare in altre sedi questo fatto gravissimo perché coinvolge per complicità anche un consigliere di maggioranza di questa amministrazione. Le mascherine gratuite cari concittadini capranichesi, non sono mai state distribuite dal Comune, il comune le ha pagate con i soldi dei cittadini i quali hanno creduto nella bontà e sensibilità del sindaco Nocchi, che ha fatto credere ai cittadini cose non vere. Se si analizza il costo di ogni singola mascherina 0,90 cadauna è quasi il doppio di quello fissato dalle autorità governative che è di 0,50, che va a coprire il costo anche di quelle che avrebbero dovuto essere gratuite”.

Reato penale e fiscale –  secondo Cavalieri –  poiché  le delibere 186 e 208 sono false e reato da parte della Comoflex che ha emesso fattura sul falso“.

Interrogazioni che sono diventate un esposto alla Procura, che, con la recente visita dei carabinieri presso l’amministrazione comunale, ha evidentemente deciso di far luce sui fatti.

B.F.