NEPI – Riceviamo e pubblichiamo: Il Comitato Nepi per la pace esprime pieno sostegno alle ragioni del voto per il No al referendum del 20 e 21 settembre 2020.
Numerosissime associazioni, comitati, l’Anpi ( Associazione nazionale partigiani d’Italia), illustri magistrati, costituzionalisti e rappresentanti delle Istituzioni, come pure una miriade di semplici cittadine e cittadini, in tutta Italia si sono già espressi e si stanno esprimendo a sostegno delle ragioni per votare No al referendum del 20 e 21 settembre.
Le ragioni per noi sono semplici e limpide: per ridurre i privilegi e gli eccessivi costi della politica non serve ridurre il numero dei parlamentari ma basta semplicemente ridurre, con provvedimenti ad hoc, i loro compensi attuali portandoli in linea con quelli dei parlamentari dell’Unione europea.
Se si vogliono trovare maggiori risorse da destinare alla scuola, alla sanità e al welfare perché non pensare a provvedimenti più incisivi ed equi a livello fiscale, a una più efficace lotta alla corruzione e all’evasione fiscale, e soprattutto ad una netta riduzione della spese militari (ogni giorno circa 70 milioni di euro sono spesi per armi e conflitti) ?
La verità è semplice.
Con la scusa, gridata ai quattro venti sui media e social, spesso senza alcun contraddittorio, di combattere sprechi e risparmiare qualche piccola briciola della spesa statale (stiamo parlando di 99 centesimi l’anno per ogni cittadino!) di fatto si riduce la rappresentanza parlamentare e di conseguenza l’assetto democratico della Repubblica italiana.
Meno parlamentari significa meno democrazia e meno rappresentanza ma di sicuro sempre più potere nelle mani di pochi. Nei fatti siamo di fronte ad una vera e propria truffa: se prevarranno i Sì diventerà ancora più forte la tendenza ad accentrare il potere decisionale nelle mani di pochi. Si passerebbe da una democrazia, con ancora tutti i suoi limiti e incompiutezze, ad una vera oligarchia. Una tendenza questa che si va sempre più affermando non solo in Italia ma in tutto il mondo e che va contrastata anche votando No al referendum. Una tendenza, quella di pochi e poi di “un uomo solo al comando” che anche nella recente storia europea ha generato guerre, dittature e totalitarismi e di cui non sentiamo alcuna nostalgia.
Il Comitato Nepi per la pace invita quindi tutte le persone che hanno a cuore pace, democrazia e diritti ad impegnarsi perché vinca il No.
Comitato Nepi per la Pace