I carabinieri hanno trovato la “risorsa” seduto in cucina, nudo, che si rifocillava dalla fatiche compiute. La città ormai ridotta ad una casba dove ogni giorno vengono compiuti reati di ogni genere
ORTE – Richiedente asilo del Ghana, Gyan Kojo (40 anni), si è introdotto in casa di una donna italiana di 35 anni. L’ha sequestrata, intimidita e violentata ripetutamente e abusando fisicamente in ogni modo della donna.
La città di Orte è orgogliosamente, per alcuni, la più multietnica della provincia di Viterbo. Ci sono tantissimi “scappati dalle guerre”. Assassini, spacciatori e violentatori seriali. Le cronache di questi ultimi mesi parlano di questo.
E’ passata da poco la mezzanotte di ieri quando è scattato l’allarme.
Una telefona alla forze di polizia che chiede aiuto e l’immediato intervento dei militari. Dall’altra parte del centralino una donna di circa 60anni in lacrime. Una madre disperata. E’ lei che on riuscendo più a comunicare per ore con la figlia, nel cuore della notte si è vestita ed è andata nella casa dove quest’ultima vive.
Avendo le chiavi ha aperto e la sorpresa è stata terribile. La figlia nuda in un angolo della casa, terrorizzata, fortemente agitata e neanche in grado di parlare.
Seduto al tavolo della cucina a rifocillarsi il 40enne Gyan Kojo, anch’esso completamente nudo.
La donna è subito scappata, scesa in strada e chiamato la polizia.
Sul posto, chiamati dai colleghi, sono giunte alcune pattuglie dei carabinieri di Civita Castellana che hanno fatto irruzione nell’appartamento, ammanettato e arrestato il richiedente asilo.
Dopo averlo fatto ricomporre lo hanno portato prima in caserma e arrestato per sequestro di persona e violenza sessuale ripetuta.
La donna, soccorsa dal personale del 118, è stata portata in ospedale in evidente stato di shock e fortemente provata. Nel corso della notte è stata sottoposta a tutte le visite mediche e gli accertamenti, a quanto pare, avrebbero trovato conferme delle violenze subite dalla donna.
Questo è il risultato dell’accoglienza indiscriminata di richiedenti asilo che passano le giornate con gli smartphone, spacciano droga e non avendo quello di cui hanno bisogno, non esitano compiere delitti di ogni sorta. Orte è diventata una città pericolosa e i reati sono aumentati in modo considerevole. Comunque non c’è da preoccuparsi più di tanto, del povero ghanese se ne occuperà una delle tante associazioni umanitarie e gli daranno tutto il conforto e l’assistenza di cui necessita. La 35enne dovrà superare il trauma e la shock con il solo aiuto della famiglia. Siamo in Italia del resto.