ROMA – La Regione Lazio ha avviato il “procedimento di sospensione dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamento istituzionale” per una struttura socio-sanitaria in provincia di Viterbo “priva dei requisiti minimi di carattere strutturale, organizzativo e assistenziale”.
È quanto emerso oggi a Roma durante la conferenza stampa sulla campagna ‘Estate Tranquilla 2020’, durante la quale è stato presentato il monitoraggio delle verifiche condotte dai Carabinieri del Nas. La campagna di controlli è stata condotta dal primo giugno al 30 settembre 2020.
“Il centro- hanno spiegato i Nas- era infatti carente in figure mediche e infermieristiche per assicurare i livelli essenziali di assistenza a favore degli ospiti anziani e non autosufficienti”.
La titolare segnalata alla Asl dai carabinieri del Nas e alla Procura della Repubblica di Viterbo.
Adesso il provvedimento di revoca al quale, probabilmente, seguiranno degli altri.
Al termine del periodo estivo, si è conclusa la campagna di controllo “ESTATE TRANQUILLA 2020”, realizzata dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, su un articolato programma di verifiche condotte dai Carabinieri NAS in ambito nazionale, finalizzato alla tutela della salute pubblica e alla sicurezza del consumatore.
Gli abituali controlli di “Estate Tranquilla” sono stati rinforzati da contestuali verifiche sull’attuazione delle misure di contenimento alla diffusione da COVID-19 in esercizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, riconducibili al distanziamento sociale e dei tavoli di consumazione, alla presenza di informazioni anti-covid per la clientela e alla predisposizione di prodotti igienizzanti all’interno dei locali, all’uso di mascherine da parte di operatori e avventori.
Inoltre, nel corso delle oltre 14.200 ispezioni svolte da giugno a fine settembre è stata oggetto di controllo anche l’intera filiera commerciale dei dispositivi medici che ha consentito di individuare e sequestrare oltre un milione di mascherine facciali e dispositivi di protezione privi delle caratteristiche dichiarate, importate illegalmente, con false attestazioni di conformità e in assenza di indicazioni sul corretto impiego.
Sono stati bloccati anche 46.500 confezioni di igienizzanti e presidi medici privi delle qualità vantate e senza autorizzazioni.
L’attività di vigilanza è stata condotta anche sul web, che ha portato all’oscuramento di 60 siti e annunci su social forum che promuovevano la vendita di prodotti vantanti inesistenti proprietà curative anti-covid e farmaci vietati a causa dei gravi effetti collaterali.
Contestualmente alle attività di controllo del rispetto delle normative di contrasto alla diffusione epidemica, è stata effettuata anche la campagna tradizionalmente rivolta al monitoraggio, da giugno a settembre, di obiettivi riconducibili alla filiera alimentare e turistica (dalla produzione primaria fino agli agriturismi e alla ristorazione) nonché alla correttezza dell’offerta dei servizi sanitari e socio-assistenziali, mediante l’esecuzione di complessive 6.655 ispezioni nell’intero territorio nazionale.
Tra le aziende e strutture controllate, 1.833 sono risultate irregolari (pari al 28%) con il deferimento alle autorità giudiziarie di 386 persone e la contestazione di violazioni amministrative per un ammontare complessivo di 2 milioni 300 mila euro nei confronti di ulteriori 1.679 titolari e gestori.
Inoltre, 253 attività ed imprese di settore sono state oggetto di provvedimenti di sospensione, chiusura o di sequestro a causa di gravi carenze strutturali e igienico-sanitarie, mancanza di adeguate condizioni al funzionamento o risultate abusive.
Nel medesimo contesto, i NAS hanno operato il sequestro di circa 44 tonnellate di prodotti alimentari non idonei al consumo.
Settore alimentare e turistico
In considerazione della situazione di emergenza sanitaria di questa estate, il dispositivo di controllo dei Carabinieri NAS è stato adeguato per affrontare la rinnovata realtà turistica al fine di garantire la massima cornice di sicurezza anche nella verifica dell’attuazione delle misure di contenimento.
Gli obiettivi oggetto di verifiche hanno ricompreso stabilimenti balneari, villaggi turistici, discoteche, bar e gelaterie, dedicando particolare attenzione ai servizi di ristorazione e somministrazione degli alimenti, come i ristoranti, agriturismi, gastronomie e fast-food, inclusi i punti di ristoro presso la rete autostradale, e gli snodi ferroviari e aeroportuali.
È stata dedicata attenzione, altresì, alla filiera dei prodotti ittici. In tali ambiti sono stati eseguiti 5.500 controlli, dei quali 1.625 hanno evidenziato esiti irregolari (1/3 degli obiettivi ispezionati). Sono state deferite all’autorità giudiziaria 154 persone e segnalati ulteriori 1.545 soggetti ritenuti responsabili di violazioni amministrative, per un ammontare complessivo di 2 milioni euro.
li interventi hanno determinato anche l’esecuzione di 235 provvedimenti sospensivi e di chiusura dell’attività imprenditoriale nei confronti di esercizi dediti alla ristorazione nonché aziende del settore alimentare e turistico.
Le infrazioni più frequenti riguardano criticità igieniche dei locali, mancata applicazione delle misure di autocontrollo in materia di sicurezza alimentare, della tracciabilità degli alimenti, dell’etichettatura e l’inosservanza delle misure di contenimento e di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sono state contestate anche violazioni penali per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e frode in commercio, per aver offerto alimenti congelati dichiarati come freschi o di minore qualità.
Nella sintesi dei risultati, si sottolinea il sequestro di 15.400 kg di prodotti ittici e di 1.570 kg di gelati e relative materie prime nonché l’intensità di irregolarità contestate nella ristorazione, pari al 35% degli obiettivi ispezionati, di cui 154 oggetto di chiusura dell’attività per gravi violazioni.
Settore assistenziale e sociale
L’altro settore cruciale nelle attività dei NAS nel periodo estivo sono le strutture sanitarie destinate all’emergenza – urgenza e all’accoglienza di anziani e disabili.
Infatti, tali attività registrano, nel corso della stagione estiva, un incremento della domanda che può favorire un abbassamento dei livelli assistenziali e della qualità nell’erogazione dei servizi, tra cui un illecito aumento dei posti letto e una diminuzione del numero di operatori e della loro qualifica professionale.
Agli ordinari accertamenti, si è aggiunta una vasta azione di prevenzione e verifica sulla corretta applicazione delle misure di contenimento alla diffusione epidemica da COVID-19, sia nell’ambito della gestione organizzativa e procedurale, sia sulla formazione degli operatori anche circa il possesso e uso dei Dispositivi di Protezione Individuale, elementi essenziali per tutelare la salute degli anziani e dei disabili, tra i più esposti alle conseguenze della malattia.
Nel corso di “Estate Tranquilla”, sono state eseguite 1.161 ispezioni, svolte senza preavviso, specie nei giorni festivi e in orari serali/notturni, al fine di prevenire e/o individuare carenze assistenziali e possibili episodi di assenteismo e abbandono di persona.
Sono stati deferiti all’autorità giudiziaria complessivamente 131 gestori e dipendenti di cliniche private e convenzionate, case di riposo, comunità alloggio e case famiglia, ritenuti responsabili, a vario titolo, di mancata assistenza e abbandono di incapace, esercizio abusivo della professione sanitaria, detenzione di farmaci scaduti, irregolarità in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ulteriori 206 irregolarità di natura amministrativa sono state rilevate per carenze strutturali e disorganizzazione degli spazi comuni e delle camere, a volte utilizzate oltre il limite della capienza per aumentarne indebitamente il numero di posti letto.
Nei controlli sono state individuate 208 attività non conformi alle normative, pari al 18%, dei quali 18 risultate gravemente irregolari o addirittura totalmente abusive.