L’uomo, di origini pugliesi, aveva prodotto le fidejussioni false con la società Seguros DHI Atlas che consentirono alla Eco. Tech. srl (Mondin e soci vari) di spennare alle casse della Regione Lazio 15 milioni di euro
BENEVENTO – Lui, Andrea Battaglia Monterisi, oggi residente a Londra, rischia di finire in carcere per altra vicenda che lo ha visto protagonista in Campania e associato al clan camorristico Pagnozzi.
Le accuse mosse dal pm della Dda di Napoli Maurizio Giordano erano di riciclaggio mediante il rilascio di polizze fideiussorie dei “proventi economici di attività delittuosa” al fine “di agevolare il clan camorristico Pagnozzi”. Fatti contestati nel 2010 dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti di Andrea Battaglia Monterisi, titolare della Seguros Dhi-Atlas, la compagnia di assicurazioni dominicana, con sede a Londra, che ha assicurato il 20 aprile scorso ben 14 milioni di acconto rilasciati dalla Regione Lazio alla Ecotech srl.
In questo maxi processo sono state chieste dalla Dda di Napoli sette condanne, altrettante assoluzioni piene, e la dichiarazione di intervenuta prescrizione per tre imputati.
Nel mirino degli inquirenti, una serie di vicende racchiuse nelle accuse, prospettate a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso e, con l’aggravante di aver agevolato il clan, di estorsione (in relazione alla costruzione di 33 alloggi Iacp a Montesarchio), riciclaggio, falso, tentata introduzione nel sistema informatico di una banca di Londra per trasferire somme pari a 50 milioni di euro sul conto corrente acceso da una società a Beirut, turbativa di gara per i lavori di ristrutturazione della scuola elementare e materna di Bonea.
Le conclusioni del dottore Giordano sono arrivate al termine di una requisitoria andata avanti per circa quattro ore.
Queste le proposte del Pm: 6 anni a Andrea Battaglia Monterisi, 56 anni, di Roma, per riciclaggio (“avrebbe reimpiegato nella Puntofin Spa i proventi economici dell’attività delittuosa del clan Pagnozzi”); assoluzione (associazione) per non aver commesso il fatto per Benedetto Della Camera, 61 anni, di Benevento; assoluzione (associazione) per non aver commesso il fatto per Orazio Cherubini, 59 anni, di Roma, e la condanna ad 1 anno dopo la qualificazione come truffa aggravata dell’addebito di tentata introduzione (e tentato furto) nel sistema informatico della banca di Londra; assoluzione per non aver commesso il fatto (associazione) per Giuseppe Fazzone, 41 anni, di San Nicola La Strada; 8 anni a Domenico Cavaiuolo, 42 anni, di Pannarano, dopo la qualificazione della partecipazione all’associazione come concorso esterno nella stessa, che rispondeva anche di intestazione fittizia “delle quote della società Italgiochi srl, i cui proventi erano in realtà riversati a Domenico Pagnozzi”.
Adesso la parola passerà alle difese che dovranno concludere le loro discussioni il 20 novembre dopo di che i giudici dovranno emettere la sentenza.
Sul fronte mascherine fantasma vendute e mai consegnate alla Regione Lazio, ovviamente, non ci sono novità investigativ.
Inoltre dopo che l’ANAC si è pronunciata sulle liceità degli atti amministrativi fatti dalla Protezione Civile Regionale, il buon Sergio Mondin & soci si stanno godendo i 15 milioni di euro sborsati e mai recuperati dalla Regione Lazio.