SANTA SEVERA – Dopo 405 anni, l’ambasciatore del Giappone presso la Santa Sede fa ritorno alla Fortezza di Santa Severa. Dal 1615, anno in cui Hasekura Tsunenaga, titolare della prima ambasceria giapponese in Europa, fu accolto nella splendida cornice del castello lungo il tragitto che lo impegnava verso Roma per incontrare il pontefice Paolo V, si è ripercorsa ancora una volta la tappa di uno storico viaggio.
L’evento di commemorazione si è svolto sabato 24 ottobre nella chiesa di Santa Maria Assunta,
all’interno del borgo sul mar Tirreno, alla presenza di Seiji Okada, ambasciatore del Giappone
presso la Santa Sede, e del vescovo Gino Reali.
L’iniziativa ‘L’Accoglienza della Fortezza’ si colloca nell’ambito del progetto ‘La Luce ed il Sole’
relativo agli studi sulle relazioni tra Santa Sede e Giappone nel XVII secolo, di cui è curatore l’ing.
Giuseppe Riccio e la dottoressa Mariarosaria Gargiulo, responsabile delle ricerche.
Durante la cerimonia è stata donata alla chiesa una copia delle Cronache Ufficiali, perfettamente
identica all’originale, relative all’accoglienza ricevuta da Tsunenaga nella Fortezza.
All’evento, organizzato con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, della Diocesi di Porto Santa Rufina e dell’Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede, hanno preso parte anche i rappresentanti di Regione Lazio, LazioCrea e il Comune di Santa Marinella.
«Sono felice di poter accogliere l’ambasciatore in questa chiesa – ha detto il vescovo di Santa
Rufina nel suo discorso di benvenuto – soprattutto in questo momento storico difficile a causa
della pandemia nel quale è fondamentale lo spirito di alleanza e di collaborazione».
Soddisfazione dell’ambasciatore Okada, dalle sue parole tradotte in simultanea, che ha espresso
orgoglio nel poter celebrare la ricorrenza.
Lieto anche il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, che ha rinnovato l’invito a visitare il territorio e scambiarsi esperienze, tradizioni e cultura.
L’ambasciatore ha poi ammirato le bellezze del Battistero e degli scavi della Chiesa Paleocristiana
della Fortezza, illustrati da Flavio Enei, direttore del Museo del Mare e della Navigazione Antica del Castello.
Dopo un colloquio privato del vescovo e dell’ambasciatore nella sala del Nostromo del Castello,
l’incontro si è concluso con la visita al complesso monumentale, delle stanze che ospitarono
Tsunenaga durante la sua permanenza e della Torre Saracena.
Lucia Oggianu