ROMA – Creatività, passione, lievito madre, gocce di cioccolato al latte, lime e zenzero: quanto basta per conquistare il palato dei giudici e incassare la medaglia d’argento al concorso internazionale “The Best Panettone of the World” edizione 2020.
Daniele Di Michele, 35 anni, mastro cioccolatiere da quando ne ha 24 e pasticcere da generazioni a Torre Angela, stenta a crederci: “Arrivare secondo al campionato del mondo del panettone, nella categoria “innovativo”, è stata una grande soddisfazione – ammette – non me lo aspettavo. Sentire pronunciare il mio nome è stata una vera liberazione”.
Sveglia all’alba, dalle 4,30 con le mani in pasta e il peso delle dita assonnate, per Di Michele quel premio – rilasciato dalla Federazione italiana di pasticceria, gelateria e cioccolateria (Fipgc) – è il risultato di sacrifici, riposo spezzato. Anche un vanto per la famiglia, per il quartiere nella periferia Sud est di Roma. È qui, in via Crono, dentro le mura della pasticceria “La Mela”, dal 1987 di mamma Barbara e papà Claudio, che il figlio Daniele ha maturato il desiderio di produrre praline arricchite di frutta secca e spezie.
“Ho imparato da mia madre, è pasticcera”, dice con una punta d’orgoglio. Iscritto all’università, indirizzo Scienze naturali, è stato questo un percorso interrotto dall’amore per i dolci e la farina. Un cambio di rotta, che ha portato Daniele a gareggiare con 300 pasticceri provenienti da tutto il mondo: Giappone, Perù, Cina, Spagna. E a contendersi la finale con altri 100 maestri del panettone. Fino al responso finale avvenuto domenica scorsa, a Cinecittà World.
“Zenzero, lime e cioccolato al latte: i tre elementi principali. Ma ce n’è un quarto – confida – la pazienza”. Perché per realizzare un panettone, tra lievitazione, riposo e doppio impasto, ci voglio 48 ore.
“La giuria -dice- ha valutato il taglio, l’alveolatura, il profumo, il gusto, la morbidezza dell’impasto. L’effetto del panettone è stato convincente”. Ma la vittoria, lui, non l’ha ancora metabolizzata. Una medaglia d’argento, un adesivo da applicare nel locale e un certificato di eccellenza comparto “Equipe eccellenze italiane pasticceria gelateria cioccolateria Fipgc”, infondono coraggio a Di Michele: “È il secondo anno che partecipo al campionato, l’anno scorso mi sono classificato terzo nella categoria “classico”.
L’anno prossimo mi tocca conquistare il podio”, sorride. E guarda avanti. La produzione dei panettoni da “La Mela” non è ancora cominciata: “Partirà tra qualche giorno – assicura – oltre a quello classico, ci sarà quello vincente, forse ne inventerò un altro. Non metto nessun freno alla mia libertà creativa, in laboratorio cresce la voglia di sperimentare”.